Frankenstein Junior, il film raccontato da Mel Brooks

Frankenstein Junior: Mel Brooks presenta il libro sulla lavorazione del suo più grande capolavoro

Mel Brooks ha la bellezza di novant’anni: da lui non ci si aspetterebbe l'energia e lo spirito comico che ha dimostrato alla presentazione del libro sulla lavorazione di Frankenstein Junior.

"All’inizio avevamo portato il film alla Columbia, che non voleva spenderci molto, massimo un milione e mezzo di dollari. Ma io e Gene volevamo farlo a tuti i costì, così approvammo subito il budget come due fessi. Parlammo a grandi linee del progetto ed eravamo tutti d’accordo. Non potevo crederci.

Sto uscendo dalla stanza, mi volto e accenno ai dirigenti della Columbia: “Ah, comunque lo giro in bianco e nero.” e mi chiudo la porta alle spalle. Due secondi e inizio a sentire le urla strazianti venire da dietro la porta. Così andammo alla 20th Century Fox e chiudemmo l’accordo per due milioni e mezzo di dollari. E il bianco e nero…"

E anche di Wilder ha bei ricordi: "La cosa migliore che Gene mi ha insegnato? Il vino. Prima di conoscerlo bevevo vera robaccia, poi una sera andiamo a un doppio appuntamento, una cena a quattro con le nostre signore, e lui mi lascia assaggiare il suo Chateau Lafitte. Da quel momento non ho più smesso di bere buon vino.

Scrivemmo Frankenstein Junior in un hotel di Los Angeles, lavorando quasi sempre di notte. Per tenerci svegli Gene serviva sempre tè e dei biscotti che si chiamavano Digestive o qualcosa del genere. Non sto scherzando, una vera porcheria. Era l’attore più grande, e non sto parlando soltanto dei comici. Era il più divertente perché non cercava mai di esserlo. Spesso dovevo costringerlo ad alzare un po’ i toni della recitazione perché voleva sempre lavorare in sottrazione.

Non abbiamo fatto più film insieme dopo Frankenstein Junior perché si intestardì nella regia; io gli proposi subito un altro progetto ma lui decise di esordire con Il fratello più furbo di Sherlock Holmes. Avrebbe dovuto lasciar perdere quella stronzata del dirigere, non sapeva farlo, era un attore nato. Mi manca ogni giorno".

Durante le riprese, Gene si intestardì perchè, come racconta Brooks, voleva realizzare una scena in cui il mostro si esibiva a teatro. “Giriamola e se poi non funziona ti lascio tagliarla senza aprire bocca”, gli disse. A quella scena venne giù il cinema dalle risate: Gene aveva ragione.

E infine, una piccola rivelazione per il futuro: "Sto veramente pensando di realizzare Balle spaziali 2. Però ho novant’anni, meglio si sbrighino a farmelo fare presto…"

Fonte foto: Instagram