Nel cast Crescentini, Volo e Ambra, al centro di una vicenda che fa discutere: "Sono stata criticata quando avevo preso molti chili"
A poco più di un anno dal ritorno sugli schermi con un divertente ruolo in Amanda di Carolina Cavalli, Giovanna Mezzogiorno si cimenta nel suo debutto alla regia. Si chiama Unfitting il cortometraggio di 9 minuti che l'attrice ha scritto e diretto in collaborazione con Silvia Grilli, la direttrice di Grazia. Lo spunto del corto è raccontato dalla Mezzogiorno in un'intervista concessa a Repubblica che sta facendo molto discutere.
Giovanna Mezzogiorno peso e gonfia: così nasce Unfitting
Grilli racconta che l'idea di Unfitting è nata digitando il nome di Giovanna Mezzogiorno su Google: la prima domanda che viene fuori è infatti "quanto pesa". "Quella verso Giovanna è stata una forma di violenza, perché il suo fisico è cambiato, non era più la bella ragazza di L'ultimo bacio — spiega la giornalista —. Le attrici non sono privilegiate, sono lavoratrici sottoposte, come tutte noi, al controllo del corpo".
Sul set di Vincere! di Marco Bellocchio l'attrice ha conosciuto il macchinista Alessio Fugolo che nel 2009 è diventato suo marito. La coppia si è separata nel 2022, ma dal loro matrimonio sono nati due gemelli. Da allora, l'argomento al centro di Unfitting – il body shaming e gli stereotipi sul corpo delle donne – ha interessato molto la Mezzogiorno.
Il corto racconta la storia di Giovanna (Carolina Crescentini), un'attrice che a causa del doppio mento e dei chili di troppo non rispecchia i canoni di bellezza previsti dalla società. È per questo che subisce episodi di feroce crudeltà da parte della regista (Ambra Angiolini), del produttore (Fabio Volo) e dell'addetto stampa (Marco Bonini) del film che sta girando. L'unico a difenderla è un giovane attore, interpretato da Massimiliano Caiazzo.
Giovanna Mezzogiorno oggi: "Intorno a me tanta falsità"
"Sono stata molto criticata – non apertamente, non te lo dicono in faccia – quando avevo preso molto peso e non corrispondevo più all'immagine che le persone avevano di me — racconta la Mezzogiorno —. Ma non è un corto in cui ci si piange addosso, c'è grande ironia, bisogna saper ridere di cose che ci hanno fatto soffrire in passato".
Non mi ero resa conto di quanta falsità ci fosse intorno a me, registe che inneggiano di essere dalla parte delle donne e non lo sono affatto. In tanti hanno addirittura chiuso i rapporti. Poi sono entrate in campo le leggende, che ero malata – e tanti altri mi hanno scansata. Non importa, meglio. Alla fine è una presa di coscienza del fatto che le persone ti stimano e ti vogliono finché corrispondi alla loro idea e al loro canone. Non è che rendersene conto sia il massimo. Pian piano realizzi che è così. Ma non sono tutti così, molti mi vogliono bene. Ma nel film racconto una cosa oggettiva.
Prodotto dalla One More Pictures di Manuela Cacciamani con Grazia e Bulgari, Unfitting verrà presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023 e poi sarà disponibile in streaming.