"Elegia americana" di Ron Howard vale una doppia candidatura a Glenn Close: come migliore e come peggiore attrice non protagonista!
Glenn Close eguaglia James Coco e Amy Irving con un curioso primato: è la terza attrice nella storia di Hollywood ad essere candidata sia all'Oscar che ai Razzie Awards, i Lamponi d'oro che ogni anno premiano i peggiori attori e i film scult. L'attrice ha infatti ricevuto una doppia nomination, dall'Academy e dalla temuta Golden Raspberry Award Foundation, per il suo ruolo di Bonnie "Mamaw" Vance nel film Elegia americana di Ron Howard, adattamento del romanzo autobiografico di J.D. Vance.
Glenn Close, Elegia americana in nomination a Oscar e Razzie
Adesso Glenn Close dovrà vedersela come peggior attrice non protagonista con Lucy Hale e Maggie Q per Fantasy Island, Kristen Wiig per Wonder Woman 1984 e Maddie Ziegler per Music.
Come migliore attrice agli Oscar, sempre da non protagonista, la sfida è invece con Maria Bakalova per Borat - Seguito di film cinema, Olivia Colman per The Father, Amanda Seyfried per Mank e Yuh-jung Youn per Minari.
Questa curiosa coincidenza è emersa nella giornata delle nomination agli Oscar 2021. Quella che Vanity Fair ha definito "una delle più grandi attrici della nostra storia" è alla sua ottava candidatura all'Oscar. Eppure Close non ha mai vinto la statuetta, nemmeno con Il grande freddo, Attrazione fatale, Le relazioni pericolose e Albert Nobbs. In questi casi, l'attrice è stata battuta da – rispettivamente – Linda Hunt con Un anno vissuto pericolosamente, Cher con Stregata dalla luna, Jodie Foster con Sotto accusa e Meryl Streep con The Iron Lady.
Glenn Close, Oscar "maledetto" come per Coco e Irving
I precedenti della doppia nomination agli Oscar e ai Razzie risalgono agli anni Ottanta. La prima volta è toccato a James Coco: nel 1981 l'attore è stato candidato all'Oscar e al Lampone d'oro come migliore e peggore non protagonista per la commedia Solo quando rido di Glenn Jordan. Coco non riuscì a conquistare nessuna delle due statuette, superato da John Gielgud con Arturo e da Steve Forrest con Mammina cara.
La stessa sorte ha colpito Amy Irving nel 1984. Candidata all'Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua performance nel ruolo di Hadass in Yentl di Barbra Streisand, Irving ha beccato anche una nomination ai Razzie come peggior attrice.
In entrambi i casi, l'attrice è stata sconfitta da Linda Hunt e da Sybil Danning per Chained Heat e Hercules. Curiosamente, proprio quell'anno, Amy Irving era in shortlist agli Oscar con Glenn Close, alla seconda nomination per Il grande freddo dopo quella ottenuta un anno prima con Il mondo secondo Garp.
Foto interna: Netflix