La Divina Greta Garbo è stata una delle figure leggendarie dell'età d'oro di Hollywood. Scopriamo le opere e la vita di questa star internazionale
Se si pensa alle attrici più celebri e celebrate di sempre, Greta Garbo è senza dubbio fra le più citate. Famosa per la sua bellezza, ma anche per la sua professionalità e la riservatezza ai limiti della stravanganza, La Divina ha creato intorno a sé un'aura da vera diva, come poche altre hanno saputo fare. Malgrado il fatto che la sua carriera sia stata relativamente breve, è ancora oggi citata e riconosciuta fra le più grandi star che il cinema ricordi.
Greta Garbo: biografia essenziale
Nome e cognome originali: Greta Lovisa Gustafsson
Altri pseudonimi e soprannomi: The Face, la Sfinge Svedese, La Divina, Garbo
Nata a: Södermalm, Stoccolma (Svezia) il 18 settembre 1905
Scomparsa a: New York, il 15 aprile 1990
Segno: Vergine
Greta Lovisa Gustafsson, in arte Greta Garbo, nacque a Stoccolma il 18 Settembre 1905 sotto il segno della Vergine e morì a New York il 15 Aprile 1990.
Il volto hollywoodiano più celebre degli anni '30 e una delle più grandi attrici della storia del Cinema, fu famosa anche per l'assoluta riservatezza con cui conduceva la sua vita privata. La Garbo non si è mai sposata e non ha avuto figli. Secondo alcuni, alcune lettere avrebbero provato la sua bisessualità, ma anche quando queste sono state rese pubbliche, non c'è stata alcuna conferma
Secondo alcune fonti, avrebbe intrattenuto relazioni con altre donne per tutta la sua vita, ma sembre nel più assoluto riserbo. Per quanto riguarda le relazioni conosciute, il legame che maggiormente destò interesse nella cronaca rosa, fu quello con l'attore John Gilbert. In ogni caso, non è sicuramente per le sue inclinazioni o per le sue relazioni che Greta Garbo merita di essere ricordata.
Premi e riconoscimenti di Greta Garbo
Nonostante l'indiscutilbile talento e il successo sia di pubblico sia di critica, Greta Garbo, vinse un solo Oscar alla carriera nel 1954. Fu candidata per quattro volte al riconoscimento dell'Academy, ma senza mai vincerlo. Le nomination giunsero per le sue interpretazioni in Anna Christie (1930), Romanzo (1930), Margherita Gauthier (1937) e Ninotchka (1939). Va detto che al carriera di Greta Garbo si sviluppò soprattutto fra gli anni '20 e '30, in cui i riconoscimenti accessibili non erano così numerosi come diventeranno nel dopoguerra. Detiene anche il primato per essere stata la prima attrice svedede a ricevere una nomination agli Oscar.
In compenso, appare praticamente in ogni lista di star di tutti i tempi. Giusto per citarne alcune, si trova al 38° posto nella classifica delle 100 stelle del cinema più importanti di Empire e al quinto posto in quella dell'American Film Institute,
Greta Garbo appare anche nel Guinness dei primati, per il maggiore numero di candidature all'Oscar ottenute nello stesso anno, insieme a Norma Sheaper. Inoltre, nel 1950 è stata votata come la donna più bella che sia mai vissuta, sempre dal Guinness dei primati.
La sua stella nella walk of fame si trova al 7021 di Hollywood Boulevard, dall' 8 febbraio 1960.
I film di Greta Garbo
Uno degli aspetti che hanno contribuito alla fama leggendaria di Greta Garbo è stata anche la gestione della sua vita professionale. Nella sua carriera ha girato 32 film (considerando anche le primissime opere) e si è ritirata dalle scene a soli 36 anni, nel 1941, senza più accettare ruoli. In alcune interviste successive ha confessato che sarebbe tornata a recitare anche dopo la seconda guerra mondiale, ma le diverse idee a cui era interessata non si sono mai concretizzate.
Tra le sue pellicole più celebri ricordiamo: La tentatrice (1926), La carne e il diavolo (1926), Orchidea selvaggia (1929), Il bacio (1929), Anna Christie (1930), Romanzo (1930), La modella (1931), Mata Hari (1931), Grand Hotel (1932), Come tu mi vuoi (1932), La regina Cristina (1933), Il velo dipinto (1934), Anna Karenina (1935), Margherita Gauthier (1936), Maria Walewska (1937), Ninotchka (1939) e Non tradirmi con me (1941).
La carriera di Greta Garbo tuttavia è iniziata in sordina: da ragazza ha lavorato presso un barbiere, per poi diventare una confezionista di cappelli in un grande magazzino. Da qui ha iniziato con qualche lavoro come modella. Nel frattempo ha sempre frequentato il circuito dei teatri amatoriali. I primi incarichi come attrice furono per pubblicità di abiti, mentre il primo ruolo in un film è del 1922.
Dopo questa esperienza la giovane vinse una borsa di studio per la Regia Accademia di Stoccolma dove conobbe il già affermato regista Mauritz Stiller, che divenne suo amico e mentore.
Da quel momento la carriera dell'attrice divenne inarrestabile e si decise di usare un nome d'arte: Greta Garbo fu scelto in onore del sovrano ungherese Bethlen Gàbor, vissuto nel '600.
Il debutto avvenne negli anni '20 nel cinema muto, in pellicole in cui il ruolo della Garbo fu spesso quello di seduttrice spietata e manipolatrice. Greta Garbo tuttavia non amava particolarmente quell'archetipo. Infatti avrebbe preferito interpretare personaggi più vicini alla sua personalità, per esempio Giovanna D'arco o altri ruoli di eroine lontane dagli stereotipi dell'epoca.
Il primo film sonoro fu Anna Christie (1930), in cui fu possibile aggirare il problema del suo forte accento assegnandole il ruolo di una ragazza di origini svedesi. In Ninotchka ('39), una commedia brillante di Ernst Lubitsch, la Garbo si lasciò andare ad una risata che è rimasta memorabile.
La vita privata di Greta Garbo
Di origini modeste, Greta Garbo era figlia di Karl Alfred Gustafsson, netturbino, e di Anna Lovisa Karlsson, una contadina di origini lapponi.
Parlando di sé, la Garbo affermava di essere stata una bambina malinconica e chiusa, amante più della solitudine che della compagnia dei coetanei, ma con la passione di "fare teatro": da piccola amava truccarsi, vestirsi con abiti vecchi e improvvisare spettacoli nella cucina di casa.
Dopo la scomparsa del padre a causa della Spagnola, la quattordicenne Greta fu costretta a lasciare la scuola per lavorare ed aiutare la famiglia, quindi dopo una breve parentesi nel salone di un barbiere, venne scelta come commessa per i famosi magazzini PUB a Stoccolma, fin quando, notata per la sua bellezza, intraprese la carriera di modella.
La svolta arrivò dopo aver girato due brevi cortometraggi pubblicitari: il regista Erik Arthur Petschle la fece esordire sul grande schermo nel 1922 affidandole una parte in Luffar-Petter.
La relazione sentimentale più celebre di Greta Garbo fu quella con il divo del muto John Gilbert, che lei lasciò dopo che lui le propose di sposarlo; altra storia importante, in seguito, fu quella con il compositore Leopold Stokowsky.
La poetessa Mercedes De Acosta, pioniera del "lesbismo", dichiarò alla stampa di aver avuto una liason con l'attrice; quest'ultima, riservata fino all'eccesso, non perdonò mai alla poetessa la divulgazione alla stampa del loro legame. Probabilmente anche per questo la poetessa lascio una disposizione nelle sue ultime volontà. A dieci anni esatti dalla morte di Greta Garbo, nel 2000, le lettere della loro corrispondenza privata vennero rese pubbliche. Queste non rivelavano alcuna relazione sentimentale fra le due, contrariamente a quanto si vociferò per quasi cinquat'anni.
Greta Garbo lasciò le scene nel 1941, a soli 36 anni e non tornò mai indietro sui suoi passi.
Da allora fino alla morte, avvenuta in un ospedale di New York per polmonite, la donna condusse un'esistenza riservata e lontana dai riflettori; del resto non aveva mai amato troppo il clamore, la notorietà, la continua violazione della sua privacy, i fotografi e tutto quanto ruotava intorno allo sfolgorante mondo hollywoodiano.
Nonostante ciò, essa è rimasta un mito ed è entrata nell'immaginario collettivo ben oltre lo star system: il talento naturale ed indiscutibile, unito ad una bellezza ambigua ed androgina del tutto opposta a quella della più abusata "bomba sexy", l'hanno resa per sempre, "la Divina".
L'attrice riposa nel cimitero Woodland a Stoccolma.
Curiosità su Greta Garbo
Oltre che per il suo talento e la sua bellezza, Greta Garbo era celebre, soprattutto nell'ambiente cinematografico per la sua professionalità. Era solita presentarsi sul set alle nove in punto, già truccata, pettinata e vestita per la prima scena in programma. Allo stesso modo, secondo la testimonianza del regista Jacques Feyder era ferma sulla fine dell'orario dei lavori, che interrompeva alle diciotto in punto.
La sua estrema riservatezza è sempre stato uno dei suoi tratti distintivi. Non si presentava mai alle prime dei suoi lavori o alle passerelle. Ma diversi testimoni raccontano di averla incontrata, alcuni giorni dopo, in diversi cinema di periferia, ad assistere da sola ai suoi spettacoli, in posti ordinari e senza farsi riconoscere.
L'unico vizio di rilievo noto fu quello del fumo. Per il resto, oltre a qualche drink, non si hanno notizie di particolari vizi, anzi. Sembra che la Garbo conducesse un'esistenza piuttosto spartana.
Secondo la testimonianza del regista Albert Lewin, Greta Garbo avrebbe voluto recitare nel ruolo di Dorian Gray nella trasposizione cinematografica del celebre libro di Oscar Wilde, unico ruolo per il quale sarebbe stata disposta a tornare in scena. Nonostante gli sforzi del regista tuttavia, la produzione fu contraria. Per l'epoca, l'idea che una donna potesse recitare in un ruolo maschile, per di più in una pellicola già potenzialmente scandalosa come Il ritratto di Dorian Gray, era impensabile.
Qualche leggenda metropolitana la vedeva in disgrazia e in solitudine dopo l'abbandono delle scene. Il che è falso. Prima di tutto perché la Garbo è stata una delle poche star di Hollywood a mettere a frutto i suoi guadagni con investimenti attenti e oculati e poi perché, dopo il ritiro dalle scene, ha continuato a vivere a contatto con il Jet Set internazionale. A partire dagli anni '70, pur viaggiando come meno frequenza, era solita fare lunghe passeggiate a Central Park in compagnia degli amici più cari. Negli ultimi anni della sua vita i suoi parenti si sono presi cura di lei, fino al giorno della sua scomparsa.
Fonte foto copertina e foto articolo: imdb.com