L'innovatore della nuova Hollywood, Michael Cimino, si è spento all'età di 77 anni
Un visionario. È questa la definizione più calzante e icastica per ricordare un regista del calibro di Michael Cimino, spentosi all'età di 77 anni. Era infatti il 1978 quando nelle sale cinematografiche prima americane e poi di tutto il mondo uscì Il cacciatore, pellicola che vinse 5 Premi Oscar, tra i quali miglior film e miglior regia, regalando a Ciminio una notorietà e una fama globali. Considerato uno dei massimi capolavori del cinema mondiale e bellico, benché non sia ritenuto propriamente un war-movie, nel 1996 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Il debutto cinematografico di Cimino avvenne però anni prima, nel 1994, con il film Una calibro 20 per lo specialista, con Clint Eastwood, insieme al cui scrisse la sceneggiatura.
Dopo il successo di Il Cacciatore, Michael Cimino non ebbe lo stesso successo con I cancelli del cielo, flop al botteghino e poco apprezzato dal pubblico, che ha saputo coglierne la qualità e il valore solo negli anni successivi.
Il grande ritorno di Michael Cimino dopo il fiasco di I cancelli del cielo è con L'anno del dragone (Year of the Dragon), uscito nel 1985 diretto, interpretato da Mickey Rourke, John Lone e Ariane Koizumi. È ispirato all'omonimo romanzo di Robert Daley, adattato dal regista con Oliver Stone. un'esplorazione delle bande di strada, dello spaccio di droga illegale, del razzismo e degli stereotipi.
L'ultimo film di Michael Cimino fu Verso il sole, uscito nel 1996. La pellicola è stata presentata in concorso al 49esimo Festival di Cannes e vide come protagonista un giovane Woody Harrelson in un lungo viaggio attraverso i deserti dello Utah e dell'Arizona fino ai monti del Colorado: una sorta di percorso spirituale ed iniziatico che cambierà le vite dei due protagonisti, immersi nelle radici più profonde di quell'America tanto cara a Cimino.