Il primo film di finzione del regista marchigiano (ma statunitense d'adozione) vince il premio per la migliore regia a Un Certain Regard
I dannati, il sesto film del regista marchigiano (ma statunitense d'adozione) Roberto Minervini e suo primo lungometraggio di finzione, ha vinto il premio per la migliore regia nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2024. Il riconoscimento è arrivato ex aequo con On Becoming a Guinea Fowl della regista zambiana Rungano Nyoni. Nelle sale italiane dal 16 maggio, I dannati è un western storico ambientato nel pieno della guerra di secessione americana. "Spero che possa essere una sorpresa come lo è stato per noi che lo abbiamo realizzato", ha dichiarato Minervini alla vigilia della premiere.
I dannati, Cannes 2024 premia Roberto Minervini
Sei anni dopo Che fare quando il mondo è in fiamme?, passato in concorso a Venezia, Roberto Minervini è tornato a Cannes dove aveva presentato Stop the Pounding Heart nel 2013 e Louisiana (The Other Side) nel 2015. "Ora con I dannati volge lo sguardo verso un manipolo di soldati invisibili e lontanissimi dal mondo. Disperazione e paure personali si rispecchiano in quelle di una comunità universale di uomini, bersagliata da un conflitto che guarda alla nostra contemporaneità. E se il film ha catturato i favori della giuria è anche perché c'è ancora bisogno di dar voce a chi non ne ha e a chi rischia di morire ogni giorno", dichiara soddisfatto Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema che produce il film con Okta Film e Pulpa Film.
"Il cinema di Roberto Minervini è un concentrato di realtà, e lo spettatore può trovare nelle sue storie sempre degli strumenti nuovi per riflettere e comprendere meglio ciò che lo circonda. Il pubblico che sceglierà di andare a vedere I dannati, in sala in questi giorni, saprà riconoscere di sicuro questa qualità e ci auguriamo che il premio ricevuto al Festival di Cannes possa dare ancora più prestigio a un film che non passerà di certo inosservato", aggiunge Nicola Claudio, presidente di Rai Cinema. La giuria del secondo concorso del Festival è composta da Xavier Dolan, Maïmouna Doucouré, Asmae El Moudir, Vicky Krieps e Todd McCarthy.
Roberto Minervini, I dannati conquista Un Certain Regard
Il palmarès di Un Certain Regard è stato dominato da Black Dog di Guan Hu: il dramma cinese, la storia del toccante rapporto tra un cane e un uomo appena tornato a casa dopo aver scontato diversi anni di prigione, ha vinto il Prix come miglior film. L'Histoire de Souleymane del francese Boris Lojkine, tre giorni nella vita di un giovane immigrato clandestino guineano a Parigi, ha conquistato il Prix du Jury. Il protagonista Abou Sangaré è stato premiato come miglior attore, mentre il riconoscimento per la migliore attrice è andato all'indiana Anasuya Sengupta per The Shameless di Konstantin Bojanov.
Nelle altre sezioni collaterali di Cannes 77, lo spagnolo Volveréis di Jonas Trueba ha vinto come miglior film europeo alla Quinzaine des cinéastes, dove non c'è un concorso vero e proprio. La commedia sentimentale del regista di La virgen de agosto e Tenéis que venir a verla racconta la storia di Ale (Itsaso Arana) e Alex (Vito Sanz), una coppia che non riesce a convincere amici e parenti di aver deciso di separarsi amichevolmente dopo vent'anni passati insieme.
Alla Semaine de la Critique, invece, si è aggiudicato il Grand Prix l'argentino Simón de la montaña. L'esordio di Federico Luis, classe 1990, è il racconto di formazione di un ragazzo borderline (Lorenzo "Totò" Ferro) che per sfuggire alla triste routine della sua famiglia si unisce ad un gruppo di disabili. La giuria della Semaine de la Critique è formata da Sylvie Pialat, Ben Croll, Iris Kaltenbäck, Virginie Surdej ed Eliane Umuhire.
Foto: Okta Film / Pulpa Film