Andrea De Sica presenta I Figli della notte un film in cui viene raccontata la stora della classe dirigente del futuro che si forma in un inquietante collegio.
Arriva nelle sale I figli della notte per la regia di Andrea De Sica, una pellicola presentata al 34° edizione del del Festival di Torino e che aveva sollevato grande attenzione nel pubblico di intenditori. La gestazione del film è lunga almeno cinque anni, Andrea De Sica si è fatto le ossa nel mondo della televisione per molto tempo prima di potersi mettere dietro alla macchina da presa per girare questa pellicola.
I figli della notte, trama
Secondo la critica, I Figli della notte è un film intrigante che riesce a convincere molto soprattutto per la fotografia ricercata, uno stile cinematografico molto preciso, in cui non vi si riscontra la volontà di stupide inutilmente ma soltanto la necessità del racconto. La trama parla di una scuola estenuante dove i ragazzi vengono trasformati in manager privi di sentimenti. Il loro compito è diventare la futura classe dirigente che dovrà governare istituzioni e imprese, ma in realtà sono degli adolescenti affetti da disturbi emotivi. Sono figli di famiglie ambienti e potenti, per questo vengono spediti in un collegio per essere messi sulla retta via. L'istituto è isolato tra le montagne delle Alpi, perennemente immerse nella neve, i protagonisti Giulio ed Edoardo sono l'uno il contrario dell'altro: il primo molto chiuso e controllato, l'altro molto amichevole e istintivo. Il loro rapporto è al centro della narrazione, ma nel collegio le cose prendono ben presto una piega inaspettata. In molti hanno paragonato le atmosfere della pellicola a echi cinematografici che hanno le proprie radici in Kubrick e nel grande cinema americano moderno.
I figli della notte, trailer
Il collegio esteticamente ricorda i corridoi spettrali di Shining, l'uso del grandangolo e della deformazione visiva avvicinano quest'opera al grande capolavoro di Kubrick. Andrea De Sica è il nipote di Vittorio De Sica, dal nonno ha ereditato la capacità di raccontare una realtà cruda in modo scorrevole e semplice, ma le affinità con il neorealismo italiano terminano qui. Lo stile del regista è molto più vicino al visionario scenario made in USA da cui trae atmosfere e capacità di generare suspance. Un film da vedere e da gustare con lo sguardo.
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