I film d'autore che creano malessere: da vedere una volta sola

Alcuni film d'autore sono bellissimi, ma non riuscirete a vederli una seconda volta: causano malessere negli spettatori...

Il cinema d'autore non è per tutti, e questo non ci sono dubbi, ma ci sono alcuni film così duri da arrivare addirittura a creare malessere negli spettatori. Panorama ha classificato questi film: vediamo chi è entrato in classifica.

Al primo posto troviamo Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pier Paolo Pasolini. Ancora oggi è considerato uno dei film più controversi e scioccanti della storia del cinema: mostra di tutto e di più, perversione sessuale, tortura, prostituzione, sadismo, stupro, suicidio, al fine di scavare nella capacità di depravazione del genere umano.

Subito dopo Arancia meccanica (1971) di Stanley Kubrick. Le immagini raccapriccianti e violente sono così tante che è difficile non rimanere scossi da questo cult degli anni '70.

Terzo posto per Dancer in the Dark (2000) di Lars Von Trier, il regista danese che ama turbare il suo pubblico. Un film di una drammaticità che colpisce al cuore.

Funny Games (1997 e 2007) di Michael Haneke: sia la versione originale che il rifacimento dà fastidio, e ti lascia un senso di masochismo anche al termine.

Quinto posto: Requiem for a Dream (2000) di Darren Aronofsky: tra droga e umanità in caduta, lo spettatore è in uno stato di costante disagio.

La pianista (2001) di Michael Haneke è al sesto posto. Mostra una quarantenne sessualmente repressa, dalle tante perversioni con un realismo straziante, che scuote.

Antichrist (2009) di Lars Von Trier, che è molto presente in classifica e non a caso. Vedere per intero questo film è una vera sfida.

Boys Don't Cry (1999) di Kimberly Peirce, si ispira ad una storia vera di violenza che toglie il respiro e la parola.

Penultimo e nono, Million Dollar Baby (2004) di Clint Eastwood: un capolavoro ambientato nel mondo della boxe, che non riuscirete a vedere due volte.

Infine, Oldboy (2003) di Park Chan-wook: asfissiante.