L'arte cinematografica è in grado da sempre di entusiasmare con le sue storie e le sue ingegnose intuizioni estetiche, finalizzate ad ottenere una messa in scena travolgente.
Sin dagli albori, il cinema è riuscito a stupire gli spettatori come se fosse un grande ed unico imbonitore, mettendo in relazione le immagini tramite il montaggio, e rendendo ciascuna sequenza quanto più dinamica possibile. L'ormai nota "settima arte" è abile nell'elevarsi a specchio fedele della realtà, cercando di catturare quest'ultima con lo sguardo discreto della macchina da presa, mossa da molteplici autori nel corso della storia. Le rappresentazioni vengono declinate in più generi diversi tra loro, anche se con il postmoderno si è arrivati al punto di vedere film appartenenti a più generi e/o sottogeneri, i quali vengono appositamente intrecciati per ottenere un suggestivo ibrido.
Tuttavia, agli inizi le riprese erano fisse e la durata dei film era davvero breve; ciononostante, il responso del pubblico è stato soddisfacente da subito. Le persone credevano infatti di venire investite letteralmente da un treno (il famoso L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, dei fratelli Lumière), e si sono lasciate trasportare emotivamente dal mondo a loro proposto. È bene dunque conoscere la storia del cinema, prima di guardare al presente, e questo discorso vale per ogni arte; è possibile leggere a riguardo l'approfondimento sulla nascita ufficiale del cinema, redatto sul portale Italianinews.com. Siccome ogni decennio è contraddistinto dai suoi capolavori, è opportuno individuare i migliori titoli di ciascuno di essi: ecco quali sono i migliori 5 film degli anni '60.
Psycho (1960) - Alfred Hitchcock
Uno dei classici immortali del cinema è sicuramente Psycho di Alfred Hitchcock, un film che è riuscito a fungere da precursore per i successivi thriller psicologici usciti in sala. Il cineasta britannico instaura un profondo legame tra lo spettatore e la protagonista Marion Crane, coinvolgendo le persone a tal punto da scaturire un sentimento di angoscia praticamente costante. L’arrivo presso il misterioso Bates Motel è preceduto da una sequenza di fuga inconsapevole, davvero magistrale, per poi proseguire verso una direzione da horror tramite l’ambigua figura di Norman (scena della doccia). La suspense è elaborata in una maniera brillante, come mai era accaduto prima, e ad oggi Psycho viene visto e rivisto anche dalle nuove generazioni.
L'appartamento (1960) - Billy Wilder
Uno dei geni assoluti nel panorama cinematografico è stato Billy Wilder, e il suo film L’appartamento rientra tra i migliori 5 film degli anni ‘60. Con un sontuoso, espressivo, drammatico e al contempo comico Jack Lemmon, il lungometraggio in questione riesce a veicolare un contenuto nobile attraverso una forma particolarmente creativa. Infatti, L’appartamento mescola la commedia degli equivoci con il vero dramma della vita, e persino gli oggetti presenti all’interno dell’ambiente domestico di C.C. Baxter, assumono un ruolo cruciale: si ergono a manifesto esteriore di ciò che i personaggi provano interiormente durante il corso del racconto. La riflessione che ne segue è sì sentimentale, ma è soprattutto incentrata sull’alienazione data dai rapporti extraconiugali e dal continuo e martellante lavoro aziendale.
2001: Odissea nello spazio (1968) - Stanley Kubrick
Ispirato al Così parlò Zarathustra, Kubrick negli anni ‘60 diede un’ulteriore prova della sua infinita genialità con la realizzazione del film 2001: Odissea nello spazio. Tra effetti visivi innovativi, inquadrature mozzafiato e una colonna sonora memorabile in grado di risuonare persino nell’infinito dello spazio, il lungometraggio del famoso cineasta avanza molteplici riflessioni. Tra queste, rientra l’impossibilità per l’uomo di conoscere tutto (monolito), ma risalta anche la minaccia portata dalle macchine e dall’evoluzione tecnologica.
La Dolce Vita (1960) - Federico Fellini
Non si può non citare uno dei migliori film italiani di sempre, il quale deve rientrare assolutamente in questa top 5: La Dolce Vita, di Federico Fellini. Il regista emiliano ritrae la società degli anni ‘60 mescolando elementi affascinanti e al contempo provocatori, seguendo i passi del protagonista Marcello tra le suggestive strade di Roma. Il termine “dolce vita” viene qui fondato e tramandato, legato agli eccessi della vita notturna.
Lawrence d'Arabia (1962) - David Lean
A concludere questa classifica c’è Lawrence d’Arabia, di David Lean. Si tratta di uno dei cult e capolavori immortali del cinema, poiché riesce nell’intento di coinvolgere gli spettatori di tutto il mondo in questa storia ambientata durante la Prima Guerra Mondiale sulla penisola arabica. La durata del film accentua il fattore epicità, mentre l’impianto visivo è semplicemente magniloquente, abile nell’attirare l’attenzione di tutti.