Controversi e inaspettati: i film con finali a sorpresa che ti lasceranno senza parole

I film con finali a sorpresa sono l'esempio perfetto di pellicola che è rimasta nella memoria collettiva degli spettatori. Ecco i migliori lungometraggi sull'argomento

Un film viene apprezzato dal publico anche per via della storia raccontata in esso, che ha il pregio di tenere incollati gli spettatori alla poltrona con repentini colpi di scena e un finale inaspettato oppure (anche) controverso. Una buona sceneggiatura è uno degli elementi che rendono un lungometraggio indimenticabile, nel bene e nel male. Nel corso degli anni sono stati relizzati migliaia di film con finali a sorpresa, per cui gli spettatori hanno pianto e riso, inveito contro e sono rimasti a bocca aperta. Vogliamo, quindi, indicarti i migliori lungometraggi che, in qualche modo, sono rimasti nella memoria collettiva del pubblico grazie a un finale inaspettato e che ha lasciato un segno, nel bene e nel male, nella cinematografia mondiale.

Una panoramica sui film che effettivamente ci hanno regalato dei finali che mai ci saremmo aspettati sembra molto riduttiva, perchè sull'argomento il campo è molto vasto: possiamo trovare thriller psicologici, film 'misteriosi' che non sono stati ancora capiti del tutto dal pubblico, e film con colpi di scena veramente inaspettati. Noi ci limiteremo a indicarti quelli che, secondo noi, sono rimasti di più nella memoria degli spettatori. Abbiamo diviso l'argomento in tre categorie: i film che hanno un finale a sorpresa, che mai avremmo sospettato che la storia potesse terminare nel modo raccontato; quelli con un finale controverso, che sono stati molto discussi dal pubblico; e infine quelli con un finale cult, rimasti indelebili nell'immaginario collettivo.

Finali a sorpresa

Per finale a sorpresa si intende un evento per cui lo spettatore resta sbigottito chiedendosi il motivo e riflettendo sul messaggio del film. Alcuni esempi, che di seguito andremo a raccontarti, sono Shutter Island del 2010, con un Leonardo DiCaprio in grande forma, ma il cui finale lascia moltissimi dubbi. Oppure Inception, anch'esso del 2010, la cui trama è difficilmente spiegabile se non riducendo tutto a un sogno cinematografico. E anche Fight Club del 1999, con una rivelazione finale entrata nella storia. Infine Il sospetto del 2012, il cui finale è ancora adesso dibattuto da tutti.

Shutter Island di Martin Scorsese del 2010, con Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Michelle Williams, Ben Kingsley, Emily Mortimer e Max Von Sydow. La storia, ambientata negli anni '50, di due agenti federali inviati in un ospedale psichiatrico per investigare sulla scomparsa di una pericolosa crimanale. Il mistero sembra infittirsi quando la prigioniera fuggita, Rachel, viene ritrovata senza un graffio.

John Cawley, Il dottor dell'ospedale, rivela a uno dei due agenti (Teddy, interpretato da Leonardo DiCaprio, che egli in realtà è uno dei pazienti. Il finale di Shutter Island sembra dare senso alla versione del dottore con la memoria di Teddy che sembra accettare la verità. Avrà una ricaduta sulla storia inventata (o forse no) dei due agenti e il dottore è costretto a lobotomizzarlo. La fine della storia lascia il dubbio allo spettatore quale sia veramente la realtà dei fatti, ma questa non sarà mai rivelata. Dopo questo lungometraggio gli spettatori cercarono altri film tipo 'Shutter Island', ma non fu semplice trovarne.

Inception di Christopher Nolan del 2010, con Leonardo DiCaprio, Joseph Gordon-Levitt, Ellen Page, Marion Cotillard, Tom Hardy e Cillian Murphy. La storia di Dan Kobb, un particolare ladro che ruba dalla mente delle persone - nella loro fase onirica - i loro segreti per denaro. Kobb (DiCaprio) è divenuto richiestissimo nell'ambito dello spionaggio industriale, ma vive perennemente in fuga. Per ottenere più libertà, gli viene offerto un lavoro che consiste in un innesto nella mente di un industriale, per far sì che divida il suo impero economico.

Il colpo viene costruito come un sogno a scatole cinesi: un sogno dentro al sogno. La vicenda, quindi, è in bilico tra sogno e realtà, e lo spettatore è proiettato nel mondo onirico facendo fatica a riconoscere la verità dalla finzione (un po' come il cinema in generale). Il finale lascia molti dubbi sulla verità dei fatti: che Kobb sia davvero uscito dal sogno mentre abbraccia i suoi figli e gira il "Totem", una sorta di piccolo oggetto in grado di infrangere le regole della fisica nei sogni. Uno dei film più 'intrippanti', secondo il gergo, che sono mai stati realizzati.

Fight Club di David Fincher del 1999, con Brad Pitt, Edward Norton, Helena Boham Carter, Jared Leto. La storia di un ragazzo (senza nome, Norton) che soffre di insonnia e comincia a frequentare corsi terapeutici anti-malattie di tutti i tipi. Qui farà la conoscenza di Marla e Tyler. Quest'ultimo lo farà entrare in un mondo di lotte clandestine: combattimenti tra persone in modo da sentirsi realmente vivi. "La prima regola del Fight Club è non parlare mai del Fight Club", questa la frase iconica pronunciata da Tyler.

Con l'andare del film, lo spettatore scopre che in verità Tyler è frutto dell'immaginazione del ragazzo interpretato da Norton e che tutto questo lo ha creato lui. Il finale del film, in cui Norton si spara, ma non sembra sentire di essere morto, vede il crollo degli istituti di credito a cui erano state piazzate delle bombe. Un segno distruttivo dell'incertezza della mente umana, raccontato incredibilmente in questo film tipo. Inception, secondo molti, deve molto a questa pellicola.

Il sospetto di Thomas Vinterberg del 2012, con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen. Un film che tocca un difficile e aspro tema: le accuse non veritiere e basate solo su voci di pedofilia al quarantenne Lucas (Mikkelsen) da parte delle persone della sua comunità. Lucas dovrà così rinnegare chi è e combattere una feroce battaglia per riappropriarsi della propria vita e della propria diginità.

Il sospetto nel film (nel finale, in particolare) non è solo il titolo della pellicola, ma è anche l'emozione che rimane all'interno della comunità e più ad ampio raggio nella società odierna. Quando tutte le accuse sono cadute su Lucas, nellla scena finale, il figlio di Marcus (a sua volta figlio di Lucas) è ancora preso di mira da un fucile mentre è a caccia: segno che il sospetto non si è mai relmente spento del tutto. Uno dei film più enigmatici degli ultimi anni che ha dato adito a molte domande da parte dello spettatore.

Finali controversi

Per controverso si intende qualcosa che è rimasto come non espresso pienamente o non capito fino in fondo dallo spettatore. Ci sono stati molti lungometraggi che hanno un finale controverso, che lascia spazio a perplessità e a supposizioni sul valore del film. Ad esempio l'ottavo film di Quentin Tarantino, The Hateful Eight, il cui finale è di un'efferatezza difficilmente digeribile. O anche Titanic del 1997, che ha lasciato senza fiato il pubblico per tre ore fino al definitivo finale, ricordato da tutti, che ha lasciato un segno, nel bene e nel male, nell'immaginario. Oppure The Interview del 2014, che ha lasciato sbigottiti (e anche divertiti) gli spettatori per la storia dalle venature politiche che fanno l'occhiolino all'attualità.

The Hateful Eight di Quentin Tarantino del 2015, con Kurt Russell, Samuel L. Jackson, Jennifer Jason Leigh, Walter Goggins, Tim Roth, Michael Madsen, Channing Tatum, Bruce Dern. L'ottavo film di Quentin Tarantino che ritorna alle atmosfere claustrofobiche di Le Iene mischiandolo con il western. Una diligenza si fa strada in mezzo alla neve: al suo interno c'è un cacciatore di taglie (Russell) e la sua prigioniera (Leigh), da consegnare alla giustizia nella città di Red Rock. Lungo la strada incontrano altri due individui (Jackson e Goggins). A causa di una bufera di neve, il gruppo si rifugia in una casa locanda. Lì incontrano altri quattro personaggi. Sarà l'inizio di un gioco al massacro.

Tra tradimenti e inganni gli 8 personaggi dovranno faticare per sopravvivere, ma alla fine non rimarrà più nessuno in una girandola di omicidi e violenza. Un finale veramente sconvolgente, che ha fatto discutere per l'efferatezza delle immagini, in pure stile tarantiniano. Uno dei film thriller psicologici che fa l'occhiolino ai grandi lungometraggi di genere.

Titanic di James Cameron del 1997, con Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Billy Zane, Gloria Stuart. Un film che non ha bisogno di presentazioni. La storia d'amore tra Jack (DiCaprio) e Rose (Winslet) sul grande transatlantico che, a causa dello scontro con un iceberg, affonderà provocando la morte di migliaia di persone.

In Titanic il finale è uno di quelli che ha fatto discutere intere generazioni di spettatori. La domanda che tutti si sono sempre fatti è se Jack avrebbe potuto sopravvivere sulla famosa porta dove si era rannicchiata Rose, proteggendosi dal freddo dell'acqua, lasciando Jack morire congelato. Sarebbe bastato farsi un po' più in là?

The Interview di Seth Rogen e Evan Goldberg del 2014, con Seth Rogen, James Franco, Randall Park, Lizzie Caplan. Uno dei film più controversi di sempre, che ricevette minacce da parte del leader supremo nordcoreano Kim Jong-un. Il conduttore di un popolare show televisivo, Skylark Tonight, e il suo produttore, una volta scoperto che il dittatore della Corea del Nord Kim è fan del loro show, decidono di andare a intervistarlo. Ma le loro aspettative vengono stravolte quando vengono reclutati dalla CIA con il compito di assassinarlo.

Il finale rimane nella storia come una 'quasi' dichiarazione politica degli Stati Uniti nei confronti della Corea del Nord. Un film che gioca con il massacro.

Finali cult

Poi ci sono quei finali che non possono essere dimenticati per nessuna ragione: quelli che vengono definiti finali cult, sempre molto amati e le cui scene finali sono scolpite in eterno nella mente delle persone. Basta pensare a film com Blade Runner del 1982, la cui scena finale è così significativa che è diventata una citazione del senso comune. O anche Il mucchio selvaggio del 1969, un western che ha ridefinito il modo di fare cinema proprio grazie al finale del film. Oppure, per concludere, Taxi Driver del 1976, la cui storia è rimasta come specchio nel finale che non lascia via di scampo.

Blade Runner di Ridley Scott del 1982, con Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Daryl Hannah. Uno dei cult assoluti della storia del cinema. L'ex detective Deckard (Ford) è specializzato nel recupero e ritiro di replicanti, cyborg, difettosi. È incaricato di trovarne quattro molto pericolosi, ma la sua vita non sarà più la stessa alla fine della storia.

Uno dei finali più emozionanti di sempre, con la frase diventata la citazione cinematografica per eccellenza, pronunciata da il replicante Roy Batty (Hauer). "Io ne ho viste di cose che voi umani non potreste neanche immaginarvi". Un finale entrato nella leggenda per uno dei film più riflessivi e amati di sempre.

Il mucchio selvaggio di Sam Peckinpah del 1969, con William Holden, Ernest Borgnine, Robert Ryan, Edmond O'Brien, Warren Oates, Ben Johnson. Un wester atipico, incentrato sulla storia della banda di Pike Bishop (Holden) in fuga in Messico dopo una rapina tranello. Dopo alcune negoziazioni per la vita di un loro compagno, e la sua successiva morte, la vendetta del gruppo sarà truce.

Un film che ha rivoluzionato il genere western, con un finale che fa rabbrividire per la quantità di violenza e di uccisioni in esso. Da quel finale non ci fu più ritorno e il cinema non fu più lo stesso.

Taxi Driver di Martin Scorsese del 1976, con Robert De Niro, Cybil Sheperd, Jodie Foster, Harvey Keitel, Peter Lorre, Albert Brooks. La storia del veterano del vietnam Travis Bickle (De Niro) e del suo lavoro notturno da taxista a New York, per combattere l'insonnia. In un climax di depressione e violenza, farà la conoscenza della prostituta minorenne Iris (Foster) facendosi strada nel sottobosco della città notturna per salvarla.

Il finale del film è un grande calderone di violenza, in cui Travis (diventato famoso anche per il taglio di capelli Mohawk) ucciderà degli uomini poco raccomandabili, per salvare Iris. Una vendetta contro il sistema marcio americano esemplificata dalle ansie e dai tormenti della società. Uno dei migliori film psicologici belli da vedere per avere un'idea dei tormenti della società americana degli anni '70.

Siamo giunti al termine della nostra carrellata di film con finali a sorpresa. Sicuramente i lungometraggi appena analizzati sono diventati (o lo diventeranno) dei classici della storia del cinema anche per via dei finali che hanno lasciato un segno nel bene e nel male. Saranno sempre visti con piacere dal pubblico e dibattuti dagli appassionati di cinema.

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