Un documentario sugli ultimi testimoni della Guerra civile spagnola
I primi saranno gli ultimi è un progetto documentaristico che mira a recuperare le ultime testimonianze dei reduci della Guerra di Spagna, un conflitto spietato che tra il 1936 e il 1939 ha anticipato la II guerra mondiale e l’aggressione fascista al resto del mondo.
I protagonisti sono gli ultimi testimoni di quella crudele guerra, gli ultimi reduci delle brigate internazionali, e il documentario proverà a raccontare le loro storie con l’intento di restituire il valore e l’emozione delle loro vite. “Si perché ce ne sono ancora di vivi”, ormai quasi centenari, saranno al massimo una decina sparsa per il mondo, al tempo giovanissimi che partirono come volontari in prima fila per combattere.
Tre di questi, ancora raggiungibili, rispettivamente: Vicente e Joseph Almudever e Antoine Pinol, , che i due curatori del progetto, Pasquale D’Aiello e Mauro Manna, hanno deciso di incontrare tra l’11 e il 13 Luglio scorso a Tolosa. Questi uomini sono gli ultimi rimasti ma sono stati anche i primi ad entrare nel conflitto della Guerra Civile Spagnola.
I primi saranno gli ultimi è un progetto che mette in risalto la grande storia di un conflitto e che ha l’intento di mettersi al cospetto dei racconti di questi reduci, ascoltare la loro voce, la loro testimonianza diretta di uno dei momenti più tragici, ma al tempo stesso nobili, della storia mondiale recente. Migliaia di uomini e donne hanno lasciato le loro case per andare a combattere per un ideale, per la libertà, per la giustizia sociale. Il documentario attraverso queste testimonianze, vuole anche interrogarsi sul valore umano di quell’agire, di quel sacrificio, sul senso che prende una vita quando si è disposti a perderla per un’idea di società.
Nel percorso di ricerca del progetto, i due autori, hanno scoperto un’ulteriore straordinaria storia nella storia. In Italia, a Napoli, vive ancora una coppia, fratello e sorella, Ada e Aurelio Grossi, protagonisti di una serie di avvenimenti ai limiti dell'incredibile.
La loro famiglia, socialista, emigra, per sfuggire alla repressione da Napoli alla volta dell'Argentina e da qui, allo scoppio della guerra spagnola, verso la Spagna. Il padre, Carmine Cesare Grossi, e la figlia Ada fondano una radio, "Radio Spagna Libera", che si rivolge sia ai combattenti sia agli ascoltatori del resto d'Europa per sensibilizzarli alla causa repubblicana. I figli, Aurelio e Renato, combattono nell'Esercito Popolare, la madre, Maria Olandese, lavora a supporto dello sforzo bellico. Di questa famiglia si erano perse le tracce ma qualche anno fa uno storico, Giuseppe Aragno, li ha ritrovati nella loro città natale, dove avevano fatto ritorno dopo la guerra. Ada e Aurelio, sebbene in cattive condizioni di salute, sono ancora vivi, e i due autori sono molto determinati nell’idea di poterli incontrare per poter ricostruire al meglio la loro storia.
Un viaggio difficile, a contatto con la storia e con le testimonianze dei reduci, un viaggio che cerca di superare le difficoltà tecniche, tipiche dell’autoproduzione, in cui gli autori si stanno impegnando in un confronto il più cosciente e preparato possibile con i propri interlocutori per poter raccontare al meglio gli episodi, le vite ed i sacrifici di uno dei momenti più pesanti e importanti della storia recente: “Crediamo che abbiano una buona storia da regalarci, qualcosa di straordinario e unico, che speriamo di restituirvi nel migliore dei modi”.
Trovate gli appunti di questo progetto sul blog di viaggio de “I primi saranno gli ultimi”.
Il documentario è una coproduzione del Consorzio Sperimentazione Immagine – www.csi-project.org/
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a cura della redazione