I rimpianti di Sam Raimi per Spider-Man 3

Il regista del terzo episodio della trilogia da lui diretta ammette che qualcosa non ha funzionato

Dai, ammettetelo. A chi non è scappata una risata vedendo la versione emo di Peter Parker in Spider-Man 3? La frangia appiccicata agli occhi, l'abbigliamento un po' più dark: un uomo ragno che ha non ha affatto impressionato positvamente i fan più accaniti.

Che l'ultimo film della trilogia diretta da Sam Raimi non avesse fatto colpo sul grande pubblico già si sapeva. Ma ora si scopre che lo stesso regista, in un'intervista rilasciata al Nerdist Podecast (e che potete ascoltare integralmente qui), è completamente d'accordo con le critiche mosse a Spider-Man 3.

Troppi villains, una chimica a tratti imbarazzante tra Tobey Maguire e Kirsten Dunst: qualcosa nella pellicola non ha funzionato. A sette anni di distanza (Spider-Man era uscito nelle sale italiane nel maggio del 2007) Sam Raimi cerca di rispondere alla fatidica domanda: di chi è la colpa?

«Ho pasticciato troppo con il terzo Spider-Man, così la gente mi ha odiato – e mi odiano ancora per questo. È un film che semplicemente non ha funzionato. Ho cercato di farlo funzionare, ma non ho realmente creduto in tutti i personaggi, e questo non si può tenere nascosto a tutte le persone che hanno amato Spider-Man. Se il regista non ama qualcosa, è sbagliato nei loro confronti andare avanti. [...] Avrei semplicemente dovuto attenermi ai personaggi e alla loro relazione e farla procedere al livello successivo. Non avrei dovuto alzare l'asticella»

Quando Spider-Man uscì al cinema, il sito Rotten Tomatoes riportò che in realtà il 63% delle 242 recensioni professionali aveva dato un giudizio positivo sul film. Su Metacritic Spider-Man invece ebbe un punteggio di 59 su 100 in base a 40 recensioni. Ma effettivamente la pellicola venne stroncata da buona parte della critica.

Sam Raimi dopo la trilogia di Spider-Man ha diretto "Drag Me to Hell" e nel 2013 "Il grande e potente Oz".