Il cinema italiano si ribella contro lo stop al fumo nei film

Il Ministro della salute vorrebbe inserire il divieto di fumare nei film e nelle serie

Tra qualche tempo potreste non vedere più sigarete acceso nei film e nelle fiction italiane.

E’ stato annunciato nei giorni scorsi dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin in occasione dei 10 anni della legge Sirchia, un nuovo provvedimento sul possibile divieto di fumare nei film e nelle serie televisive, qualora le sigarette dovessero “essere accese in un numero eccessivo di scene.”

L’Associazione 100autori ritiene inaccettabile questa norma e così numerosi registi, da Francesca Archibugi a Paolo Sorrentino, da Gabriele Muccino a Paolo Virzì, da Mario Martone a Gabriele Salvatores stilano una lettera-appello che affidano alle pagine di Repubblica per scongiurare l'ipotesi di uno stop alle sigarette in nome della libertà dell'espressione artistica.

Autori e registi spiegano che hanno la missione di proporre nuove storie, idee e sguardi per raccontare il nostro paese, rafforzando così l'industria dell’immaginario dove ogni spettatore può scoprire quello che non sa e prendere le distanze da modelli di comportamento che non condivide, proprio perché ha la possibilità di vederli rappresentati.

Insomma, che il resoconto sia questo per il cinema italiano conta l'arte in ogni sua forma e l'espresività, non l'educazione!

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a margine della presentazione del rapporto Ocse sulla qualita' del SSN, riguardo all'appello dei registi italiani di non togliere scene dei film in cui gli attori fumano, risponde:

"Non ho mai detto che il fumo debba essere vietato nei film, ma un aspetto che preoccupa sono le immagini vincenti di minori che fumano, si drogano e bevono alcol. Mi piacerebbe fare un discorso culturale soprattutto per chi fa fiction e prodotti mirati per i teenager. L'arte è bene che sia alleata della prevenzione. Ovviamente io non faccio lo sceneggiatore, ma il ministro. E' bene che se ne parli, uno puo' decidere liberamente quando crea un'opera e ha un obiettivo di dare anche delle immagini positive, fermo restando che in Italia e' vietata la pubblicita' occulta".

Che sia chiusa così la questione?