Il difetto di essere moglie: Gerard Depardieu prima di diventare una star è stato un ladro infedele

Il difetto di essere moglie è uno dei primi film in cui Gerard Depardieu ha avuto un ruolo da protagonista: nel 1974 il suo talento era già evidente

Ci sono film che hanno un'identità ben precisa, che si rivolgono a una determinata tipologia di pubblico, che appartengono ad un unico genere ben riconoscibile, poi ci sono quei film che invece sono pensati per degli specifici spettatori ma che allo stesso tempo strizzano l'occhio anche a chi generalmente non guarderebbe quella pellicola, che non possono assolutamente essere inseriti in una specifica categoria, che hanno un'anima frastagliata con mille sfaccettature differenti. In questo filone di film si inserisce anche Il difetto di essere moglie, pellicola del 1974 diretta dal regista svizzero Claude Goretta (regista celebre per L'invito e per La morte di Mario Ricci, film che permise al protagonista Gian Maria Volontè di vincere il premio al Miglior Attore al Festival di Cannes). Proprio il fatto di non essere un purosangue, di non avere dei confini ben marcati, più che un pregio è un limite per questo film che sembra restare in sorta di limbo tra il film d'autore e quello commerciale: osa troppo poca per essere inserito con certezza nella prima categoria, risulta però troppo sofisticato e ricercato in un più di una sequenza per essere catalogato nella seconda. E anche per quanto riguarda il genere è difficile identificarne uno solo: Il difetto di essere moglie è un po' commedia e un po' thriller, molto di nicchia ma anche un po' commerciale. 

Il difetto di essere moglie: la trama

La trama di Il difetto di essere moglie ruota intorno al personaggio di Pierre (interpretato da Gerard Depardieu), un uomo che all'improvviso, dopo che il padre rimane paralizzato a causa di gravi problemi di salute, si ritrova a dover gestire e mandare avanti l'attività di famiglia. Un'attività apparentemente sana ma che in realtà è indebitata e non naviga in acque tranquille, Pierre si ritrova così a dover trovare un modo per uscire dalle difficoltà economiche. A questo punto la via che si presenta davanti agli occhi del protagonista e che questo decide di percorrere è quella, da un lato, più semplice da percorrere: affiancare alla propria vita di onesto cittadino svizzero quella del rapinatore.

Durante un colpo all'ufficio postale di un piccolo paesino Pierre conosce Nelly, una giovane ragazza che lavora proprio all'interna dell'ufficio che il protagonista ha deciso di rapinare: durante il tentativo di furto Nelly sviene, Pierre decide di soccorrerla e una volta che la donna si è ripresa, in segno di gratitudine Nelly decide di non denunciare il rapinatore. Anzi, i due diventano complici per i colpi successivi e, inoltre, tra loro nasce una storia d'amore, nonostante l'uomo sia sposato con Marthe e non abbia intenzione di lasciare la moglie. A questo punto la storia assume in maniera più netta i contorni della commedia e non mancheranno neanche i colpi di scena: per Pierre non sarà facile tenere nascosta sia la sua vita da ladro che l'amante, soprattutto alla consorte.

Gerard Depardieu: il film prima del grande successo

Come detto in precedenza, il grande protagonista di Il difetto di essere moglie è Gerard Depardieu, all'epoca non ancora stella del cinema francese. Il talento è però difficile da nascondere quando lo si ha e l'attore nel film di Claude Goretta non l'ha certo celato dietro a espressioni o movenze poco convincenti, tutt'altro, lo ha orgogliosamente mostrato, portandolo sul grande schermo come poi in carriera gli è capito di fare tante altre volte. Ma uno degli aspetti certamente più interessanti di questo film è proprio il vedere all'opera un Gerard Depardieu, non ancora all'apice della propria carriera ma già maturo. In Il difetto di essere moglie al suo fianco troviamo una Marlène Jobert che però non riesce a reggere il confronto con la star francese. Promossi invece Dominique Labourier e Jacque Debary. In conclusione, questo è un film che vi consigliamo anche se potrà lasciare l'impressione di essere una pellicola con molto potenziale, ma non totalmente espresso.

Voto: 6

Frase:
“Fra poco non ci sarà più nulla che scricchioli, più nulla che si muove: tutto sarà di plastica, non ci saranno più alberi. E i boschi li andremo a vedere al cinema”