Il film d'animazione del 1965, irresistibile parodia del western, è stato restaurato dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano
Capitava, negli anni Sessanta del secolo scorso, a un film d'animazione italiano (fatto ancora abbastanza raro) di conquistare l'attenzione degli spettatori con la sua irresistibile parodia del western, quasi in concomitanza con l'esplosione di quel sottogenere tutto italiano che fu lo spaghetti western, i cui titoli, di alta, media e bassa qualità, assaltarono le sale della penisola. Il film, West and Soda, era il lungometraggio d'esordio di Bruno Bozzetto, pioniere del cinema d'animazione italiano dalla fine degli anni Cinquanta, inventore nel 1960 del Signor Rossi, l'omino con baffetti, cappello e papillon che il disegnatore, animatore e regista milanese rese protagonista di cortometraggi, lungometraggi e di una serie televisiva di culto (l'addio al personaggio risale al 1991). Ora, West and Soda torna nei cinema (a Milano allo Spazio Oberdan dall'1 al 5 marzo 2017) nella copia restaurata dalla Fondazione Cineteca di Milano, che ha anche rimesso a nuovo un altro memorabile film di Bozzetto, Allegro non troppo, del 1976.
Ispirandosi a classici del western, mettendoli in parodia con un'animazione innovativa, West and Soda ripropone anche, nel pre-testo, una delle situazioni più comuni del genere, il piccolo villaggio del West dominato da un uomo potente e crudele (qui chiamato il Cattivissimo) fin quando compare un misterioso straniero (di nome Johnny) a salvare la popolazione, e fra loro una giovane che non cede alla seduzione del possidente (Clementina), con il più classico dei duelli. Si pensa ai tanti film con cavalieri solitari (e Bozzetto non nega di essersi ispirato a quello interpretato da Alan Ladd in uno dei capolavori assoluti della storia del western, Il cavaliere della valle solitaria di George Stevens), che sarebbero poi stati riuniti da Clint Eastwood nel sublime Il cavaliere pallido. Si pensa alla "trilogia del dollaro" di Sergio Leone, coetanea di West and Soda, inevitabilmente al duello di Per un pugno di dollari. Bozzetto sperimentava, con la fondamentale collaborazione all'animazione di Guido Manuli. Una sperimentazione che lo portò poi a confrontarsi con i super eroi d'oltreoceano (Vip - Mio fratello superuomo, 1968), sempre in forma di parodia, e con il Disney di Fantasia in Allegro non troppo.
Per celbrare l'arte di Bozzetto, nel 2016 Marco Bonfanti ha realizzato il documentario Bozzetto non troppo presentato alla Mostra di Venezia.