'Il Grande Dittatore', il capolavoro di Charlie Chaplin compie 80 anni: ecco qualche curiosità sul film

'Il Grande Dittatore' di Charlie Chaplin compie 80 anni: uscito nelle sale il 15 ottobre 1940, il film funse da parodia satirica del nazismo di Adolf Hitler.

Il Grande Dittatore, film commedia americano, uscito al cinema il 15 ottobre 1940, compie 80 anni. Per questo film Charlie Chaplin svolse il doppio ruolo di attore e regista. Il cineasta e grande volto del cinema muto del Novecento, mediante questa pellicola, mise in atto una satira pungente contro Adolf Hitler e il nazismo, condannando l'antisemitismo. Si impose come film di maggior successo di Charlie Chaplin al botteghino, nonché quello più costoso mai realizzato da quest'ultimo. Scopriamo insieme qualche curiosità su questo incredibile capolavoro della sua carriera. 

Il Grande Dittatore: la satira al nazismo di Adolf Hitler

Charlie Chaplin - ne Il Grande Dittatore, una delle migliori commedie politiche di sempre - interpreta un barbiere ebreo che viene scambiato per un dittatore tirannico. Mette in atto questa farsa, e alla fine, fa un discorso in cui chiede pace e compassione. Chaplin, in un duplice ruolo, interpretava anche il dittatore nazista, riferendosi chiaramente ad Adolf Hitler.

Ecco il video del famoso discorso, presente nel film, denominato Discorso all'umanità:

Il Grande Dittatore è stato il primo lungometraggio di Chaplin con audio completo. Quando il film uscì nel 1940, gli Stati Uniti non erano ancora ufficialmente in guerra con la Germania nazista.

I nomi dei personaggi deridono i leader fascisti dell'epoca, tra cui Adenoid Hynkel, che sostituisce Hitler e i ministri Garbitsch e Herring, modellati rispettivamente su Joseph Goebbels e Hermann Göring.

Benzino Napalon, dittatore del vicino paese di Bacteria" era un ritratto satirico dell'italiano Benito Mussolini. Una delle scene più celebri del film mostra Hynkel che balla con un pallone del mondo sulla musica di Richard Wagner. Chaplin - in seguito - disse che non sarebbe mai stato in grado di girare il film se la reale portata dei crimini dei nazisti fosse stata ampiamente conosciuta.

Il Grande Dittatore: qualche curiosità sul film

Il regista accettà l'invito a eseguire il discorso culminante del film alla radio nazionale. Nella pellicola, il regista sbatte le palpebre meno di dieci volte durante l'intero discorso finale, che dura più di cinque minuti.

Charlie Chaplin ha avuto l'idea quando un amico, Alexander Korda, ha notato che il suo personaggio sullo schermo e Adolf Hitler sembravano in qualche modo simili.

Chaplin, in seguito, apprese che erano nati entrambi a una settimana di distanza e avevano più o meno la stessa altezza e peso ed entrambi hanno lottato nella povertà, fino a raggiungere un grande successo nei rispettivi campi. Quando Chaplin venne a conoscenza delle politiche di Hitler di oppressione razziale e aggressione nazionalista, usò le loro somiglianze come ispirazione per attaccare Hitler mediante la pellicola.

Il cineasta - originariamente - intendeva chiamare il film The Dictator, ma ricevette un avviso dalla Paramount Pictures che, qualora avesse scelto questo titolo, gli avrebbero addebitato 25.000 dollari: possedeva, infatti, i diritti di un romanzo non correlato di Richard Harding Davis.

Chaplin accetto le imposizioni della Paramount Pictures e inserì Great nel titolo. Il regita disse che indossare il costume di Hynkel lo ha fatto sentire più aggressivo e quelli a lui vicini ricordano che era più difficile lavorare con lui nei giorni in cui stava girando nei panni del personaggio. 

Charles Chaplin trascorse un po' di tempo a tentare di simulare il suono del motore di un aereo con vari metodi: alla fine, uno dei suoi tecnici del suono si recò semplicemente in aeroporto per registrare suoni appropriati.

Il cineasta ha scritto l'intera sceneggiatura sotto forma di copione, ad eccezione del falso tedesco, che è stato improvvisato. Inoltre, ha anche sceneggiato ogni movimento nella sequenza della danza del globo.

Douglas Fairbanks visitò il set del film nel 1939 e rise quasi in modo incontrollabile della scena che veniva riprodotta. Salutò Charles Chaplin e se ne andò. Morì dopo una settimana ed fu l'ultima volta che Chaplin lo vide.

Secondo i documentari sulla realizzazione del film, Charles Chaplin iniziò a sentirsi più a disagio nel prendere in giro Adolf Hitler, tanto più sentiva parlare delle azioni di Hitler in Europa. Alla fine, l'invasione della Francia ispirò Chaplin a cambiare la fine del suo film per includere il suo famoso discorso.

Secondo il suo biografo David Robinson, Charles Chaplin disprezzava le sceneggiature e si rifiutava di attenersi alla loro guida, con conseguenti interruzioni di continuità in questo film.

Sebbene questo film sia stato bandito in tutti i paesi occupati dai nazisti, è stato proiettato una volta al pubblico tedesco. Nei Balcani occupati, i membri di un gruppo di resistenza cambiarono la programmazione in un cinema militare e sostituirono un'opera comica con una copia di questo film, che avevano contrabbandato dalla Grecia. Alcuni soldati lasciarono il cinema, altri spararono colpi contro lo schermo. 

Il Grande Dittatore, tante nomination, nessun Oscar

Agli Academy Awards del 1940, il film ottenne cinque nomination. Non è riuscito a vincerne nemmeno una e Charlie Chaplin rimase molto deluso. Esistono filmati dietro le quinte a colori, incluso l'unico filmato di un finale interrotto in cui i soldati irrompono in una danza popolare.

Durante le riprese, il rapporto di Charles Chaplin con Paulette Goddard iniziò a deteriorarsi, ma entrambi hanno cercato molto duramente di salvarlo. Nel 1942, Chaplin la presentò con orgoglio come "mia moglie" a un fidanzamento di New York, ma nel giro di pochi mesi divorziarono amichevolmente e il notoriamente schizzinoso Chaplin accettò un generoso accordo di divorzio. 

Durante il discorso di Hynkel, sono state usate diverse parole tedesche riconoscibili. Le più popolari sono Wienerschnitzel (una cotoletta di vitello impanata in stile viennese) e Crauti (una specie di cavolo conservato acido).

Annoveriamo, poi, sono Leberwurst e Blitzkrieg. Sebbene alcune altre espressioni assomiglino vagamente a parole in tedesco, il discorso è, in realtà, senza senso.

Fonte immagine in evidenza: https://twitter.com/NevilleFChambe1/status/1316698025423765505?s=20