Il Signore degli Anelli, Harvey Weinstein minacciò di licenziare Peter Jackson e sostituirlo con Tarantino

Il motivo lo ha rivelato Ken Kamins, il manager di Jackson, a vent'anni dall'uscita del primo capitolo "La Compagnia dell'Anello"

Il 2021 è l'anno di un importante anniversario cinematografico: i vent'anni dall'uscita de La Compagnia dell'Anello, il primo capitolo della trilogia fantasy de Il Signore degli Anelli. Il film firmato da Peter Jackson arrivava nelle sale di tutto il mondo nel dicembre del 2001. Eppure, il regista neozelandese aveva rischiato di vedersi sottratto l'adattamento delle opere di J.R.R. Tolkien: il produttore Harvey Weinstein l'aveva minacciato di licenziarlo e sostituirlo con Quentin Tarantino.

Immaginate Il Signore degli Anelli di Quentin Tarantino?

La rivelazione è di Ken Kamins, lo storico agente di Peter Jackson, nel corso di un'intervista concessa al quotidiano britannico The Independent. Weinstein, condannato a 23 anni di carcere per stupro e violenza sessuale dopo una lunghissima battaglia legale, minacciava di continuo Jackson agitando il nome di Tarantino come sostituto per costringere il regista a ridurre la durata dei tre film.

Il Signore degli Anelli ha richiesto un budget complessivo di 281 milioni di dollari, otto anni di lavoro per essere realizzato per intero e l'intervento dei produttori esecutivi Bob e Harvey Weinstein. La Compagnia dell'Anello è uscito sugli schermi con una durata di 178 minuti, allungata a 228 nella versione estesa per l'home video. Lo stesso vale per i successivi Le due torri (179 minuti al cinema, 235 in home video) e Il ritorno del re: 200 minuti nelle sale, 265 in home video.

Kamins racconta che Weinstein "passava dall'agire in modo empatico al trasformarsi in Mr. Hyde in un attimo".

Aveva minacciato di far dirigere il film a Quentin Tarantino se Peter non fosse riuscito a concentrarlo in due ore e mezza di durata, che era l'esatto contrario di quello che ci aveva detto inizialmente.

Harvey Weinstein voleva fuori Peter Jackson e solo due film

Era il 1995 quando la Miramax, all'epoca dei fratelli Weinstein, cominciò a sviluppare il progetto di adattamento della saga con Jackson dietro la macchina da presa. I primi problemi si manifestarono qualche tempo dopo sul budget complessivo, poi sulla durata, infine sul numero di capitoli: i Weinstein non volevano più di due film.

Questo retroscena è confermato dal produttore Mark Ordesky. Per fortuna, ammette Ordesky, avvenne il passaggio alla New Line e intervenne il fondatore Bob Shaye.

Fu Bob ad avere l'idea dei tre film invece dei due. La proposta originale era di due capitoli e Bob disse semplicemente: 'Ci sono tre libri, perché fate soltanto due film? Tolkien ha fatto il lavoro per te. Ha scritto tre libri, quindi tu farai tre film'. Quando lo disse, diedi un calcio a Peter sotto il tavolo: non credevo a quello che sto sentendo.

L'accordo si risolse nel giro di un paio di giorni: i produttori tirarono fuori 12 milioni di dollari dal lunedì al mercoledì. Un rischio incredibile, ampiamente ripagato: la trilogia ha incassato la cifra complessiva di 2,9 miliardi di dollari.