Indiana Jones e il quadrante del destino, fioccano stroncature a Cannes: "Sdolcinato e inutile"

Presentato Fuori Concorso al Festival, il quinto e ultimo film della saga divide la stampa e fa il pieno di bocciature

Non convince affatto la critica internazionale Indiana Jones e il quadrante del destino, la quinta e ultima avventura del celebre archeologo portato al successo da Harrison Ford. Passato Fuori Concorso in anteprima mondiale al 76° Festival di Cannes, dove l'attore è stato premiato con la Palma d'onore, il film ha avuto cinque minuti di standing ovation in sala ma è stato massacrato da molti giornalisti presenti al Grand Théâtre Lumière. 

Indiana Jones 5, recensioni bocciano il film

Diretto da James Mangold, Indiana Jones e il quadrante del destino vede Ford affiancato da Phoebe Waller-Bridge. Il cast è completato da Mads Mikkelsen, Thomas Kretschmann, Boyd Holbrook, Shaunette Renée Wilson e Antonio Banderas. Spielberg resta produttore, ma nemmeno questo basta per salvare l'operazione.

"Il ringiovanimento del corpo di Harrison Ford e altre manipolazioni in CGI servono soltanto a dimostrare che Il quadrante del destino vuole tornare indietro nel tempo invece di fare qualcosa di nuovo", si legge nella recensione del Daily Beast. Variety è ancora più duro e bolla il film come "un drammone nostalgico doverosamente volenteroso, ma alla fine piuttosto privo di gioia".

Little White Lies è perentorio e lo descrive come "sdolcinato e inutile". The Hollywood Reporter scrive che "malgrado sia un film enorme e roboante non trova mai la gioia in quello che fa, nonostante la colonna sonora di John Williams spinga continuamente i nostri sentimenti alla nostalgia e cerchi di convincerci che stiamo vivendo una corsa sfrenata".

Indiana Jones e il quadrante del destino, recensioni fredde

Non va meglio con la stampa francese. Le Monde ne fa una questione politica e lamenta che "questo ultimo figlio della leggenda del secolo scorso completa la mutazione che ha visto la Disney impossessarsi dell'arca perduta di Hollywood, lanciare la monocultura adolescenziale dei film di supereroi e contribuire così all'impoverimento del cinema d'autore". Le Point stronca invece la superficialità di scrittura nel racconto del rapporto tra Indy e la sua figlioccia e "la mediocrità di certi effetti visivi e sfondi digitali di palese artificiosità".

Dal britannico The Times sono sicuri che "Indy meritava di meglio" per il suo blockbuster d'addio. Naturalmente ci sono anche recensioni positive, come quelle di Liberation e Le Figaro. A salvare l'ultimo capitolo del franchise targato Lucasfilm, dal 28 giugno al cinema, sono le testate italiane. Cinematografo applaude Ford "ancora una volta perfetto" e la Waller-Bridge "degna spalla portatrice di freschezza, ironia e pragmatismo", mentre MyMovies benedice "un atto finale che meraviglia, commuove e tiene incollati alle poltrone".

Foto: Walt Disney Pictures / Lucasfilm