Io capitano, tutto quello che sappiamo sul nuovo film di Matteo Garrone girato a Dakar

Dopo "Dogman" e "Pinocchio", il regista gira una "fiaba omerica" ispirata a cinque storie vere di migranti arrivati in Italia

Stavolta Francesco Totti non c'entra niente. Io capitano è il nuovo film di Matteo Garrone e il titolo fa riferimento alla traversata di un equipaggio davvero particolare: quello composto da due ragazzi senegalesi, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l'Europa. È questa la storia al centro dell'undicesimo lungometraggio del regista romano, le cui riprese sono iniziate nella capitale del Senegal.

Matteo Garrone, nuovo film al via a Dakar

Dopo il successo di Pinocchio, Garrone gira una "fiaba omerica" (così la presentano le note ufficiali di avvio riprese) che racconta il viaggio avventuroso dei due giovani. La produzione definisce Io capitano come "un'Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, i pericoli del mare e le ambiguità dell'essere umano". Non ci sono ulteriori informazioni in merito alla trama, se non che i due protagonisti Seydou e Moussa sono interpretati dagli esordienti Seydou Sarr e Moustapha Fall.

Il film è prodotto dalla Archimede di Garrone con Rai Cinema in coproduzione con i belgi di Tarantula (la società di Joseph Rouschop, Valérie Bournonville e Donato Rotunno che ha già collaborato a Nico, 1988 e Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, I figli della notte di Andrea De Sica e The Shift di Alessandro Tonda) e i francesi di Pathé Pictures.

La sceneggiatura è di Garrone, Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini (già sceneggiatore di Pinocchio col regista) e Andrea Tagliaferri. Alla base del progetto ci sono le storie vere di cinque migranti che hanno sfidato il mare per arrivare in Italia. Kouassi Pli Adama Mamadou è partito dalla Costa d'Avorio e oggi lavora come mediatore interculturale: il suo viaggio è avvenuto su un gommone insieme ad altre 69 persone dopo tre anni passati a fare il muratore in Libia.

Io capitano, Garrone si ispira a cinque storie vere

Arnaud Zohin e Siaka Doumbia sono due musicisti partiti dal Burkina Faso e dalla Costa d'Avorio, mentre Amara Fofana è arrivato dalla Sierra Leone. Fuggito dall'Eritrea a 17 anni per evitare la coscrizione a vita, Tareke Brhane è sbarcato in Italia nel 2005, dopo un lungo periodo di prigionia ed essere stato respinto al primo tentativo di attraversare il Mediterraneo. Oggi è presidente del Comitato 3 Ottobre. Le loro storie hanno fatto da spunto a quelle di Seydou e Moussa.

Oltre che in Senegal, Io capitano verrà girato anche in Marocco e poi in Italia, per un totale di 13 settimane. La fotografia è di Paolo Carnera, il montaggio di Marco Spoletini, le scenografie sono di Dimitri Capuani e i costumi di Stefano Ciammitti.