Dal cinema alla televisione: Jean-Marc Vallée regista della serie Big Little Lies

Ritratto del cineasta canadese, già autore di Dallas Buyers Club, che torna a dirigere Reese Witherspoon dopo Wild

Jean-Marc Vallée, come tanti suoi illustri colleghi, registi cinematografici, si è avventurato nel mondo delle serie televisive, confrontandosi con quelle regole e quei tempi. Il cineasta canadese, del Québec, ha diretto i sette episodi che compongono Big Little Lies, star Reese Witherspoon e Nicole Kidman, anche co-produttrici. Crimine, mistero, vita quotidiana in California di tre donne che inizialmente non si conoscono costituiscono gli spunti da elaborare puntata dopo puntata (in Italia su Sky Atlantic dal 15 marzo 2017). Un consiglio in attesa della serie: vedere o rivedere alcuni film che hanno fatto diventare Vallée uno degli autori più apprezzati del cinema contemporaneo.

Tra il 2013  il 2015 Vallée realizza tre potenti lungometraggi: Dallas Buyers Club (2013), Wild (2014), Demolition: amare e vivere (2015). Nel primo film (che fu selezionato dal Toronto Film Festival e dal Festival di San Sebastian) Vallée racconta gli anni Ottanta dell'esplosione dell'Aids attraverso la storia di Ron Woodroof (Matthew McConaughey in una performance indimenticabile), elettricista texano, cowboy, omofobo, playboy che scopre di avere contratto quella malattia. Vallée osserva con occhio discreto, sensibile il percorso verso la morte e la lotta per (quel che resta del)la vita non solo del rude protagonista, ma dietro quell'apparenza si cela una dolcezza che affiora lentamente, ma anche di altri personaggi che il potere delle case farmaceutiche, più della malattia, condannano a una fine più veloce e spietata. Dallas Buyers Club commuove e denuncia.

Un anno dopo Vallée gira il road movie Wild con Reese Witherspoon protagonista assoluta nel ruolo di una giovane donna che decide di mettersi in viaggio da sola per percorrere 1100 miglia motivata dalla necessità di compiere un gesto radicale per ristabilirsi da una tragedia familiare. Zaino sulle spalle, cammina e cammina. Non si possono scordare i suoi piedi devastati e sanguinanti. E poi c'è Demolition, struggente, lancinante storia d'amore, di morte e rinascita, di ritorno alla vita, tanto del protagonista Davis (Jake Gyllenhaal) quanto di Karen (Naomi Watts) e di suo figlio adolescente che, tramite un espediente narrativo originale, prendono spazio nell'esistenza dell'uomo. Bisogna demolire, interiormente e praticamente, per essere in grado di ricominciare. Pur se in maniera meno dichiarata rispetto a Dallas Buyers Club e a C.R.A.Z.Y. (2005), anche in Demolition è presente il tema dell'omosessualità. Vallée tiene quello e gli altri elementi sottotraccia, e da lì li fa vibrare.

Gli altri suoi lavori sono meno noti, ma contribuiscono alla definizione di una filmografia dove in primo piano ci sono sempre i corpi, relazioni complesse e calibrate atmosfere che sfiorano i generi. Fin dal suo esordio nel 1995 con Liste noire in cui si intrecciano crimini, delitti, sesso e potere.