Jennifer Lawrence su aborto, armi e gender pay gap: "I politici uccidono le persone"

Tornata sulle scene dopo la nascita del figlio, l'attrice critica la politica negli Usa: "La situazione è tragica"

Dopo la pausa dai set causa maternità, Jennifer Lawrence è tornata ed è più agguerrita che mai. L'attrice concede un'intervista alla rivista Vogue nella quale affronta a viso aperto i nervi scoperti dell'America di oggi: il diritto all'aborto, il gender pay gap, la cultura (e il controllo) delle armi. L'occasione è l'arrivo imminente del suo nuovo film, Causeway. Nel dramma indie della regista esordiente Lila Neugebauer, J.Law interpreta una militare rimasta ferita alla testa durante una missione in Afghanistan. Tornata nella natia New Orleans con un serio danno neurologico, deve affrontare le difficoltà di riadattarsi alla vita quotidiana e di riallacciare i rapporti con la sua famiglia disfunzionale.

Jennifer Lawrence incinta dopo due aborti: "Ero sempre da sola"

Compiuti 32 anni lo scorso agosto, Jennifer Lawrence è diventata mamma da poco: il figlio si chiama Cy, in omaggio al pittore Cy Twombly, uno degli artisti più amati dal marito Cooke Maroney. La maternità è arrivata dopo due aborti spontanei: il primo quando è rimasta incinta all'età di vent'anni, il secondo quando era sul set di Don't Look Up. L'interruzione volontaria di gravidanza è un tema che le sta molto a cuore, ancor di più da quando la Corte Suprema ha deciso di rovesciare la sentenza che ne garantiva il diritto, la Rode vs Wade. 

Ci ho pensato un milione di volte mentre ero incinta. Pensavo a quello che stava succedendo al mio corpo. E ho avuto una gravidanza fantastica, perfetta, ma ogni secondo il mio corpo cambiava. Non potevo non pensarci: come sarebbe stato se fossi stata costretta a un'esperienza del genere? L'idea che una bambina, o una diciottenne possano trovarsi in quelle situazioni senza avere opzioni è insostenibile.

Lawrence non ha peli sulla lingua e ritiene che "è troppo personale per la vita di una donna vedere degli uomini bianchi che decidono del loro utero senza saper nemmeno trovare un clitoride". 

Jennifer Lawrence, figlio Cy in privato e attivismo pubblico

Nel mirino dell'attrice finisce anche il secondo emendamento che garantisce a tutti i cittadini statunitensi il diritto di possedere delle armi. Oggi negli States si registrano 393,3 milioni di pistole e fucili a fronte di 330 milioni di abitanti.

Ho un bambino che prima o poi andrà a scuola. Le armi da fuoco sono la prima causa di morte per i bambini negli Stati Uniti. E la gente vota ugualmente per politici che vengono pagati dalla NRA. Mi fa impazzire.

Una delle attrici più apprezzate (e pagate) di Hollywood ripercorre a Vogue pure il complicato rapporto con la sua famiglia, fieramente repubblicana. I Lawrence hanno votato Donald Trump ("un pericoloso barattolo di maionese", lo definisce lei) e hanno posizioni conservatrici.

Non capisco come si possa crescere una figlia e pensare che non abbia diritto all'uguaglianza. Ho fatto così fatica negli ultimi cinque anni a perdonare mio padre e la mia famiglia e a cercare di capire quanta disinformazione avessero assorbito.

Ora che è madre, J.Law si batte con forza e caparbietà per un mondo migliore. Dal divario salariale tra uomini e donne ("Non importa cosa faccio, non vengo comunque pagata quanto quel tizio: è perché ho la vagina?", si domanda) alla voglia di prendere sempre posizione e non astenersi mai.

Ho cercato di passarci sopra ma non ci riesco. So che mi sto lasciando andare ma davvero non tollero più le persone che non s'interessano alla politica. Vivete negli Stati Uniti, tutti dobbiamo essere politici. La situazione è tragica, i politici uccidono le persone.