Non solo la sorprendente vampira di Twilight. L’incontro fondamentale con il regista francese Olivier Assayas. E il debutto dietro la macchina da presa
Californiana, 26 anni (è nata a Los Angeles il 9 aprile 1990), una filmografia che comprende quasi cinquanta film. Kristen Stewart è un talento del cinema del nuovo millennio - come lo è la poco più grande di età Keira Knightley, 31 anni e anche lei una sterminata serie di ruoli interpretati. Sono due delle migliori attrici in circolazione, e lo confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, film dopo film.
Kristen Stewart è divenuta famosa per il personaggio di Bella nella saga di vampiri Twilight, ma c’è un prima e soprattutto un dopo nella sua carriera d’attrice. Era una bambina quando calcò i primi set, si pensi a Panic Room (2002) dove è la figlia di Jodie Foster nel thriller claustrofobico di David Fincher. E una ragazza in Into the Wild - Nelle terre selvagge (2007) di Sean Penn. Poi, tra i tanti film che le hanno permesso di evidenziare la sua bravura, e una naturale espressione di erotismo, ovunque presente in personaggi talvolta ben diversi fra loro, non si possono non ricordare The Runaways (2010) di Floria Sigismondi, sulla band rock femminile del titolo, dove Stewart canta otto pezzi; il dramma familiare Still Alice (2014) di Richard Glatzer e Wash Westmoreland, in cui recita il ruolo della figlia di Julianne Moore; Equals (2015) di Drake Doremus, dove è una ragazza che, in una società distopica dove le emozioni sono bandite, si ostina a provare sentimenti e si innamora di un giovane; Café Society (2016) di Woody Allen, nei panni di una segretaria che vive complesse relazioni sentimentali.
Ma è stato l’incontro con Olivier Assayas a trasformare ancor più la personalità filmica di Kristen Stewart. Con il regista francese ha interpretato due film, due capolavori, Sils Maria, del 2014, e Personal Shopper, del 2016, in concorso al festival di Cannes (dove è stato volgarmente attaccato dalla maggior parte della critica) e da questa settimana al cinema in Francia e in Belgio. I diritti per la distribuzione in Italia sono stati acquisiti dalla Academy Two che lo farà uscire nelle sale giovedì 13 aprile 2017.
Assayas ha trovato in lei una nuova musa, regalandole due ruoli meravigliosi. In Personal Shopper è Maureen, personaggio dalla doppia vita: da una parte, assistente di una modella, dall’altra medium ossessionata dalla presenza del fratello gemello morto, anch’egli medium. Tra i molti pregi del film c’è quello di compiere una originale investigazione sui sistemi di comunicazione per mezzo della scrittura e di alcuni suoi codici. Ci dicono Assayas e la Maureen di Kristen Stewart che l’alfabeto morse e le trascrizioni di sedute spiritiche d’Ottocento e primo Novecento e le attuali, compulsive forme di scrittura tramite gli smartphone non sono per nulla antitetici. Basta sapere filmare i passaggi tecnologici con passione sfuggendo ai luoghi comuni.
E con il filmare, e non solo il recitare, si è confrontata anche Kristen Stewart. Olivier Assayas non aveva dubbi che l’attrice avrebbe iniziato anche una carriera dietro la macchina da presa. Il primo passo è stato il cortometraggio Come Swim, la giornata di un uomo tra realismo e visioni oniriche. Sarà in prima mondiale al Sundance Film Festival che si svolgerà a Park City, nello Utah, dal 19 al 29 gennaio 2017.