L'esorcista del Papa fa infuriare i veri esorcisti: "È un film inattendibile e offensivo"

"Stravolge e falsifica ciò che veramente si vive e si sperimenta durante l'esorcismo", dicono i sacerdoti dell'AIE

Dal 13 aprile è al cinema L'esorcista del Papa, l'horror di Julius Avery che vede Russell Crowe nei panni di Gabriele Amorth, il più autorevole esorcista della Chiesa cattolica. Scomparso nel 2016 all'età di 87 anni, padre Amorth ha praticato oltre 160.000 esorcismi nella sua lunga carriera ecclesiastica. Nemmeno è arrivato nelle sale che il film, basato sulla "lunga vita in lotta contro Satana" del sacerdote, ha mandato su tutte le furie i veri esorcisti.

L'esorcista del Papa, trailer criticato dai veri esorcisti

L'Associazione Internazionale Esorcisti, fondata nel 1994 dallo stesso Amorth con il collega René Chenesseau, ha diffuso un durissimo comunicato nel quale critica aspramente l'horror con Russell Crowe. L'AIE definisce L'esorcista del Papa un film "da cinema splatter" e ne denuncia soprattutto "la sua inattendibilità su un tema così delicato e rilevante".

Alla produzione e al regista interessa probabilmente l'associazione "a effetto" fra l'esorcista e il celebre gladiatore di vent'anni or sono, e non lo spirito di servizio che muove il primo nel suo ministero della consolazione. La Chiesa cattolica viene poi rappresentata da un Papa altrettanto poco credibile, interpretato dall'attore italiano Franco Nero. Infine, gli ambienti vaticani, dipinti con la solita collaudata gamma di tinte chiaroscurali, danno al film un effetto "alla Codice da Vinci", per insinuare nel pubblico il solito dubbio: chi è il vero nemico? Il diavolo o il "potere" ecclesiastico?

In effetti, L'esorcista del Papa prende una piega complottista quando l'Amorth di Crowe, chiamato a intervenire su un ragazzo ispanico posseduto dal demonio, scopre in realtà una cospirazione che va avanti da secoli e che il Vaticano sta cercando in tutti i modi di nascondere.

L'esorcista del Papa, uscita in Italia fa infuriare l'AIE

Agli esorcisti non è andato giù neanche l'uso abbondante di effetti visivi per mettere in scena la possessione. L'Associazione ritiene che "tale modo di raccontare l'esperienza esorcistica di Don Amorth, oltre ad essere contrario alla realtà storica, stravolge e falsifica ciò che veramente si vive e si sperimenta durante l'esorcismo di persone veramente possedute che noi, esorcisti cattolici, celebriamo secondo le direttive impartite dalla Chiesa".

È offensivo nei riguardi dello stato di sofferenza in cui versano quanti sono vittime di un'azione straordinaria del demonio. L'esorcismo così rappresentato diventa uno spettacolo finalizzato a suscitare forti e malsane emozioni, grazie ad una scenografia cupa, con effetti sonori tali da suscitare soltanto ansia, inquietudine e paura nello spettatore.

Il risultato finale, secondo i sacerdoti dell'AIE, è di "infondere la convinzione che l'esorcismo sia un fenomeno abnorme, mostruoso e pauroso, il cui unico protagonista è il demonio, le cui reazioni violente si possono fronteggiare con grande difficoltà; il che è l'esatto contrario di ciò che si verifica nel contesto dell'esorcismo celebrato nella Chiesa Cattolica in obbedienza alle direttive da essa impartite".

Foto: Warner Bros. Entertainment Italia