La Bella e la Bestia a rischio censura in Russia per 'propaganda gay'

La presenza di un personaggio gay, Le Fou / Le Tont, metterebbe a rischio la distribuzione del live action in Russia

La rivelazione su Le Tont, che come chiarito dal regista de La Bella e la Bestia sarà un personaggio gay, non avrà come conseguenza solo il boicottaggio di una sala cinematografica dell'Alabama. Il film live action potrebbe non essere distribuito in Russia. Questo secondo quanto riferito dalla BBC, secondo cui il Ministro della Cultura russo Vladimir Medinsky è preoccupato che le scene del personaggio in questione possano essere illegali. Anche se in terra russa l'omosessualità non costituisce più reato dal 1993, dal 2013 una legge rende illegale la "propaganda gay" ai minorenni. E dato che La Bella e la Bestia è un film per famiglie, quindi anche per bambini, il live action rischia grosso in Russia. "Appena ci arriverà una copia del film con tutto il materiale per la distribuzione, decideremo se rispetta o no le nostre leggi", ha dichiarato il ministro russo. 

La Bella e la Bestia, film non proiettato in una sala americana

Sull'omosessualità di Le Tont (che tra l'altro non costituirà certamente la parte principale del film, si tratterà solo di un 'momento gay' come svelato dal regista) si era espresso qualche giorno fa quello il gestore di un cinema americano. Come noto, il proprietario del Henagar Drive-In Theatre di Henagar, in Alabama, aveva annunciato che non proietterà il film: "Quando le società continuano a forzare i loro punti di visti su di noi dobbiamo prendere posizione. Prendiamo tutti delle decisioni e io sto facendo la mia. Se non possiamo portare la nostra nipotina di undici anni e nostro nipote di otto a vedere un film allora non ci interessa vederlo. Se non posso vedere un film con Dio o Gesù seduti accanto a me allora non ci interessa mostrarlo", aveva scritto in un post su Facebook, poi rimosso. 

Le Fou de La Bella e la Bestia divide

Se la decisione di  un singolo cinema non avrà riflessi nelle casse Disney, diverso ovviamente è il discorso della Russia, che si troverebbe costretta, a quanto pare, a vietare il film. Non è la prima volta che in alcuni paesi grandi produzioni si trovano la strada sbarrata: era accaduto per esempio ad Hunger Games in Vietnam (per i troppi morti), o all'ultima versione di Ghostbusters in Cina, per il rifiuto del culto della superstizione.