La forma dell'acqua, la fiabesca storia d'amore tra una donna e una creatura marina

La forma dell'acqua di Guillermo Del Toro è una strana e poetica storia d'amore in salsa fantastica e fiabesca, già Leone d'Oro e in pole position per gli Oscar 2018

Reduce dal Leone d'Oro vinto alla 74° Mostra d'Arte Cinematografica Internazionale di Venezia e nel gruppetto di film in pole position per la notte degli Oscar 2018, La forma dell'acqua arriva in sala giusto in tempo per la festa degli innamorati. L'ultimo film del regista messicano Guillermo Del Toro è infatti una strana storia d'amore mischiata con il fantastico e il fiabesco, con l'aggiunta di qualche spruzzo d'horror, dove il romanticismo si fonde con il retrogusto politico. Tutte caratteristiche tipiche del cinema di Del Toro, da sempre alfiere di un fantastico in qualche modo sentimentale e romantico capace però di essere anche un'abbastanza chiara metafora politica, a partire dal duo dedicato alla guerra civile spagnola composto da La spina del diavolo (2001) e da Il labirinto del fauno (2006).

Nel cast Sally Hawkins, Doug Jones, Michael Shannon, Richard Jenkins, Octavia Spencer, Michael Stuhlbarg e Lauren Lee Smith. In vista della notte degli Oscar 2018, La forma dell'acqua ha conquistato tredici nomination, tra cui quella per il miglior film, per la miglior regia e per la miglior attrice con Sally Hawkins.

La forma dell'acqua, la trama

La forma dell'acqua è ambientato in piena guerra fredda, nel 1962. In un laboratorio governativo lavora come donna delle pulizie Elisa (Sally Hawkins), affetta da mutismo. Un giorno nel laboratorio arriva un ospite misterioso, catturato dall'intelligence statunitense per essere studiato anche come arma da contrappore al nemico comunista. L'ospite è una misteriosa creatura acquatica (Doug Jones), dalle fattezze di un enorme anfibio antropomorfo. Forse un mostro, forse una creatura sopravvissuta ai secoli nei fondali oceanici o forse un'antica divinità marina.

Usato come cavia e sorvegliato in particolare dal duro, reazionario e un po' psicotico colonnello Strickland  (Michael Shannon), la misteriosa creatura troverà compassione solo da parte di Elisa, allo stesso modo in cui lei troverà in lui un appiglio e la speranza di una via di fuga. Tra i due nascerà, così, presto del tenero.   

Elisa, aiutata da una spia russa pentita e affascinata dalla creatura (Michael Stuhlbarg), dall'amica e collega Zelda (Octavia Spencer) e dal suo coinquilino e miglior amico gay (Richard Jenkins), aiuterà la creatura a fuggire. I due combatteranno poi per difendere la loro strana storia d'amore dalla rabbia del colonnello Strickland, testimone e simbolo del clima di chiusura mentale e di intolleranza tipico del periodo.

La forma dell'acqua, l'analisi

La forma dell'acqua è un film affascinante, strano, poetico e visionario che non ha paura di affrontare il ridicolo involontario e che cerca di spingere al massimo il mix tra romanticismo, fiabesco e fantastico; scene di sesso comprese. La sfida con il ridicolo involontario viene vinta alla grande, vedremo fra poco, ma, nonostante questo, nel complesso il film è meno originale, d'impatto e "strano" di quanto probabilmente avrebbe voluto il regista messicano e di quanto ci si potrebbe aspettare.

Guillermo Del Toro per buona parte di The shape of water si affida infatti senza particolari picchi e scarti al pilota automatico della sua poetica più tipica e del suo innegabile talento visionario, riconfermando la tendenza alla riproposizione un po’ accademica già vista nel laccato e tutt’altro che spaventoso horror Crimson Peak (2014). Salvo poi emozionare davvero e colpire proprio nelle sequenze in cui eccede, toglie il pilota automatico e schiaccia l’acceleratore, sfidando anche il ridicolo involontario. È principalmente in queste sequenze, le più rischiose, che la poetica e fiabesca storia d’amore fugge dal risaputo professionale e sterile, dal citazionismo cinefilo ammirevole e un po’ stancante e dalla visionarietà affascinante e fredda e riesce così a colpire, sorprendere ed emozionare.

La forma dell'acqua, le parentele

Con La forma dell'acqua Guillermo Del Toro riprende così molte delle caratteristiche che avevano contraddistinto il Labirinto del fauno, realizzando una variazione del tema nella quale la guerra civile spagnola lascia spazio alla guerra fredda e il romanticismo delle vicende sentimentali prende il posto della tenerezza dell'infanzia spaventata.

Il film ha però anche un'altra parentela, meno ovvia, con il Favoloso mondo di Amelie; per almeno tutta la prima parte, in particolare a causa dell’auto-copiata colonna sonora composta da Alexander Desplat e complice una neanche troppo vaga somiglianza tra la Hawkins e la Tautou, sembra a tratti di vedere un reebot del film di Jeunet ambientato negli anni cinquanta. Anche la fotografia color pastello ed evocativa, le scenografie un po' vintage e l'ottimismo e la serenità trasmesse dalla protagonista contribuiscono a far sì che i due film abbiano molti punti in comune e trasmettino le stesse atmosfere e sensazioni.

La forma dell'acqua, il regista

Del resto, Guillermo Del Toro si è sempre definito un romantico, nonostante il suo evidente e dichiarato impegno politico e le sue evidenti posizioni a sinistra. Il suo è un fantastico usato come via di fuga e come arma contro la realtà, un'allegoria continua con la quale poter continuare a sperare e trovare così le forze per ribellarsi e reagire. In questo senso, il suo è un cinema forse un po' ingenuo, ma certamente morale e in qualche modo pure utile, sia nei casi in cui è più rriuscito, sia in quelli in cui è meno potente; e La forma dell'acqua non fa certo eccezione.

A questo proposito, una curiosità; Del Toro ha dichiarato recentemente di essere stato in trattativa per realizzare una nuova versione di Pinocchio. Non si è fatto più niente del progetto perché la sua intenzione era fare un Pinocchio antifascista.

Voto 7 -

Frase

Sincronizzerò i nostri orologi come nei film

Fonte foto  https://www.facebook.com/marco.fodera.1