La Rete Magica - recensione

Cinque storie per gettare uno sguardo sul vasto e ancora largamente sconosciuto mondo femminile.

I rapporti umani in genere sono tra i meccanismi più complicati da comprendere, ma le relazioni tra uomo e donna in particolare sono un arcano quasi imperscrutabile e, forse anche per questo, irresistibilmente affascinante. Chi volesse cimentarsi nella faticosa impresa di studiarli e comprenderli farà bene a dotarsi dell'umorismo e del salace punto di vista di Sergio Livio Nigri, che nella sua quinta opera, La rete magica, attraverso una scrittura veloce e diretta, ossia quello stile che oggi si definisce cinematografico mette a nudo le goffe manovre, così come le raffinate strategie di avvicinamento che mettono in atto gli amanti.

In ogni racconto troviamo ritratto un differente archetipo possibile di relazione amorosa, in cui l'autore ha cura di svelare quel seme, presente già nei primi incontri,  da cui scaturirà l'ineluttabile crisi futura. Il titolo di ogni racconto è il nome non comune di una donna non comune, a suo modo eccezionale, a volte innamorata, quasi sempre letale. Le ambientazioni spaziano nel mondo e propongono scenari familiari con la stessa disinvoltura con cui propongono luoghi esotici ed anche (diciamolo pure senza timore) romantici. Qualcuno si riconoscerà in qualche personaggio o situazione e qualcun'altro riconoscerà invece qualcheduna per cui ancora oggi perde un minuto o due di sonno per indulgere in un languido ricordo. Vicende così vivide da sollevare un persistente sospetto di veridicità; eppure allo stesso tempo così lontane dagli stereotipi e dai luoghi comuni da meritare di essere raccontate e lette. Più che storie d'amore quindi sono storie di amanti che l'amore cercano di imbrigliare in una rete. Un equilibrismo difficile e dagli esiti incerti, per la cui buona riuscita s'impone che tale rete sia in qualche modo... magica.

Il libro è in brossura ed è edito da Greco & Greco Editori nella collana Specchio Oscuro con un’introduzione di Maurizio Cucchi.

a cura della redazione