La scuola cattolica vietato ai minori di 18 anni, scoppia la protesta: "Censura assurda e fuori dal tempo"

Ecco perché la Commissione del Ministero per la classificazione delle opere cinematografiche sta vietando ai minorenni il film sul massacro del Circeo

La scuola cattolica, il film di Stefano Mordini tratto dal libro di Edoardo Albinati vincitore del Premio Strega nel 2016, è stato vietato ai minori di 18 anni. La Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura ha deciso di vietare ai minorenni il film, nelle sale da giovedì 7 ottobre, per la sua "narrazione filmica" che ha come "punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice".

La scuola cattolica, film vietato ai minori di 18 anni

Presentato Fuori Concorso a Venezia 78, La scuola cattolica ricostruisce uno dei casi di cronaca nera più violenti ed efferati della storia d'Italia: il massacro del Circeo. Tra il 29 e il 30 settembre del 1975, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, due ragazze di 17 e 19 anni, furono rapite, stuprate e torturate fino alla morte di una di loro, la Lopez. La Colasanti, invece, riuscì a salvarsi fingendosi morta. 

I responsabili furono tre giovani di agiate famiglie della borghesia romana, vicini agli ambienti neofascisti e missini e con precedenti penali: il 22enne Andrea Ghira, figlio dell'imprenditore edile ed ex campione olimpico di pallanuoto Aldo; il 20enne Angelo Izzo, studente di medicina; il 19enne Gianni Guido, studente di architettura. Il libro di Albinati e il film di Mordini ripercorrono il dibattito aperto da questa drammatica vicenda: il passaggio della violenza sessuale, compiuto formalmente soltanto nel 1996, da reato contro la morale a crimine contro la persona.

La censura della Commissione si è abbattuta in particolare su una scena in cui "un professore, soffermandosi su un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un'interpretazione in cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente messi sullo stesso piano" e ovviamente sulla scena del massacro, caratterizzata da nudi integrali e sangue abbondante. In quelle immagini "assai violente" degli ultimi venti minuti, "i protagonisti della vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano coinvolti". 

La Commissione ha ritenuto "a maggioranza" che La scuola cattolica non sia un film adatto ai minori di 18 anni. Questa motivazione, tuttavia, si basa su elementi tematici del film o valutazioni di tipo artistico-espressivo e limita quindi la libertà artistica e di espressione degli autori, andando in netta contrapposizione rispetto a quanto affermato lo scorso aprile da Dario Franceschini. Annunciando l'abolizione della censura cinematografica, il ministro della Cultura aveva dichiarato "definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti".

La scuola cattolica, censura per il film sul massacro del Circeo

In una nota di Warner Bros. Pictures, che distribuisce il film nelle sale, il regista Stefano Mordini ammette di non riuscire a trovare "delle ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi inquietano".

Nella motivazione della Commissione si lamenta il fatto che le vittime e i carnefici siano equiparati, con particolare riferimento a una lezione di un professore di religione, ma questo è esattamente il contrario di quello che racconta il film, e cioè che, provenendo dalla stessa cultura, è sempre possibile compiere una scelta e non deviare verso il male. Una delle due vittime, all'epoca, era minorenne e il nostro è un film di adolescenti interpretato da adolescenti. Trovo assurdo che oggi si vieti ai ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito, questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza che potrebbe essere loro utile per difendersi da quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca. E questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono purtroppo ancora attuali.

Francesco Rutelli, presidente dell'Anica, esprime "sorpresa e preoccupazione" per la decisione della Commissione di sottoporre a un divieto "ormai arcaico" il film.

Purtroppo gli annunci di abolizione della censura non hanno trovato riscontro in una procedura che – spero per poche settimane – è ancora in vigore. Mentre i nostri giovanissimi possono accedere attraverso il web a contenuti violenti e veramente indegni, opere dell'ingegno – in questo caso, un film importante tratto dal libro di Albinati che ha vinto il Premio Strega – vengono assoggettate a pareri occhiuti e fuori dal tempo. Qualcosa non funziona, se si pensa di far votare i sedicenni, ma gli si impedisce di vedere un film di qualità. Un film basato su fatti di cronaca, cui tutti hanno avuto liberamente accesso e che hanno profondamente interpellato la società italiana.

Stefano Chiriatti, l'avvocato della sorella di Rosaria Lopez e del fratello di Donatella Colasanti, spiega infine che anche i suoi assistiti sono rimasti stupiti della decisione del Ministero. I due hanno visionato La scuola cattolica e del film, che pure ha risvegliato in loro "traumi e dolori profondi", hanno apprezzato "la volontà di tramandare, anche in chiave di ammonimento per il futuro, la memoria della loro tragedia, soprattutto alle giovani generazioni".

Foto: Claudio Iannone / Warner Bros. Pictures