La storia d'amore segreta di lady Diana arriva sugli schermi italiani il 3 ottobre: il film «Diana - La storia segreta di Lady D» esce ora nel nostro Paese e in Francia, e arriverà negli Usa il 1° novembre
ROMA - La storia d'amore segreta di lady Diana arriva sugli schermi italiani il 3 ottobre: dopo aver fatto indignare la stampa britannica, che lo ha definito «imbarazzante» (Times), «uno sforzo economico triste» (Mirror), «terribilmente noioso» (Daily Mail), il film «Diana - La storia segreta di Lady D» esce ora nel nostro Paese e in Francia, e arriverà negli Usa il 1° novembre.
LA STORIA - La pellicola, diretta da Oliver Hirschbiegel e interpretata da Naomi Watts, racconta gli ultimi due anni della vita della principessa e la sua storia d'amore con il cardiochirurgo pachistano Hasnat Khan, confermata di recente dal diretto interessato. Secondo la tesi del film la storia tra lei e Dodi Al-Fayed non fu altro che un episodio sbandierato dalla stessa principessa indignata dopo che il medico pachistano aveva posto fine alla loro relazione perché spaventato dall'eccessiva pressione dei media.
DAL LIBRO DI KATE SNELL - Il film prende spunto dal libro di Kate Snell «Diana: l'ultimo amore segreto della principessa triste» e lo sceneggiatore Stephen Jeffreys e il regista, grazie all'aiuto dell'autrice, hanno intervistato molte persone che conoscevano la principessa, letto sue lettere, e ricostruito episodi realmente accaduti. Secondo il regista Diana «era una ribelle: insicura e spaventata ma al tempo stesso combattiva e impavida. Una donna fantastica».
PRINCIPESSA TRISTE - Nel film la storia d'amore con quell'uomo «normale» va di pari passo con quella dell'impegno umanitario della principessa, che per l'interprete Naomi Watts «poteva essere forte e ribelle, ma anche felice, euforica, maliziosa, civetta e incredibilmente saggia». Per ora gli inglesi non sembrano apprezzare questo ritratto di Diana, morta il 31 agosto 1997 a Parigi in un incidente stradale, forse perché la principessa del film è molto frivola, capricciosa e ingenua, distante dalla «principessa triste» che loro ancora rimpiangono.