Le 5 scene cinematografiche quasi impossibili da filmare

Ecco 5 sequenze di film difficili o quasi impossibili da realizzare, per le acrobazie e l'azione di cui erano caratterizzate

Ogni film rappresenta un duro lavoro, che spesso comprende acrobazie complesse e pericolose, mettendo la produzione, i tecnici e gli stessi attori di fronte a una serie di sfide, spesso difficili da portare avanti. Più complessa è la scena, più sfide sorgono, cosa che lo rende ancora più impressionante quando si pensa ai modi in cui le scene cinematografiche più iconiche ed emozionanti di tutti i tempi sono state realizzate. Ecco le 10 scene difficili e quasi impossibili da realizzare

Scene di film difficili da realizzare

Partiamo con la prima scena, estratta dal film Fast & Furious 5 del franchise Fast and Furious. La scena difficile da filmare riguarda l'inseguimento in auto per le strade di Rio de Janeiro, mentre Dom e Brian percorrono un caveau di una banca di 100 tonnellate con la polizia alle calcagna: una scena che farebbe pensare all'uso della CGI, ma non è così: infatti, il regista Justin Lin fu irremovibile nell'usare la CGI il meno possibile, così il coordinatore degli stunt, Jack Gill, iniziò a capire se potevano attaccare un vero caveau alle macchine, ma era troppo costoso, così Gill e il suo team costruirono un caveau del costo di 10.000 sterline - così pesante che le auto non potevano effettivamente spostarlo. Si sono occupati di questo sostituendo gli Dodge Challenger che stavano usando per quelli con pneumatici più grandi e motori da 400 cavalli, poi costruirono diversi altri caveau: uno per schiantarsi contro gli edifici, un altro esclusivamente per la guida, e uno che aveva persino un trattore dentro per dirigerne il movimento. Niente andò storto, ma in quella scena qualcuno avrebbe potuto farsi male o - peggio ancora - ferirsi mortalmente. 

Procediamo con Mission: Impossible - Protocollo Fantasma con Tom Cruise, il quale, anche nelle situazioni più difficili, inganna la morte. L'abbiamo visto aggrapparsi su un aereo che si preparava al decollo e in Mission: Impossible - Fallout in cui ha realizzato una prodezza di paracadutismo tremendamente ambiziosa. Tuttavia, queste scene impallidiscono al cospetto alla sequenza che ha previsto un'arrampicata su una torre in Mission: Impossible - Protocollo Fantasma: un'altra acrobazia che, contro ogni previsione, Cruise ha eseguito senza l'aiuto di uno stunt. Questa sequenza vede Ethan Hunt arrampicarsi sull'esterno del Burj Khalifa, l'edificio più alto del mondo, ben oltre 100 piani. Cruise, per poter girare quella scena, ha licenziato la compagnia assicurativa del film in modo da poter eseguire la salita senza una controfigura. Con solo qualche sartiame che gli impediva di cadere, Cruise eseguì tale prodezza sul Burj Khalifa, o meglio la replica dello stesso. Inoltre, quando arrivò il momento in cui Hunt salta da un lato dell'edificio e poi atterra su di esso con solo una fune come supporto, non c'era modo di ammortizzare l'atterraggio di Cruise: l'attore, infatti, è atterrato a piena forza sul vetro. 

Andiamo avanti con Iron Man 3 in cui c'è una sequenza che sembra completamente generata dal computer: la scena di salvataggio che include il mozzafiato aeroplano "Barrel O' Monkeys". La prodezza sarebbe stata eseguita in uno studio con il Greenscreen, ma dopo alcuni spunti dal coordinatore degli stunt Jeff Habberstad, i registi hanno esaminato la logistica per girarla dal vivo. Hanno ingaggiato l'abile Red Bull Skydive Team e hanno iniziato con due giorni di test in aeroporto per assicurarsi che la scena sarebbe stata plausibilmente filmabile. Fatto ciò, i sommozzatori hanno dovuto indossare abiti civili con paracadute cuciti sul tessuto e fare l'immersione senza occhiali. La caduta fu programmata a 12.000 piedi di alterzza, la massima dalla quale saltare senza ossigeno, secondo il Supervisore di VFX, Erik Nash. Hanno saltato sette o otto volte al giorno per sei giorni, tutti insieme a un cameraman con una videocamera rossa montata sulla testa. La loro capacità di recupero ha prodotto una sequenza d'azione davvero elettrizzante.

Film tipo Inception con scene particolari

La straordinaria sequenza d'azione di Inception è tanto elettrizzante quanto inventiva. L'Arthur di Joseph Gordon-Levitt che combatte contro un gruppo di guardie mentre la forza di gravità si sposta e si attorciglia intorno a loro è una sequenza sorprendente, una che fa pensare che sia stata realizzata con l'aiuto della CGI. Sorprendentemente, non è questo il caso. La scena è stata girata praticamente con un set rotante, simile a quello utilizzato in 2001: Odissea nello spazio. La troupe ha iniziato costruendo una serie di enormi anelli metallici azionati a motore. Quando il set è stato costruito, sono state installate telecamere nei pavimenti e nelle pareti per catturare correttamente l'azione senza sacrificare la qualità dell'illuminazione. Gordon-Levitt aveva solo due settimane per provare una complessa coreografia di combattimento che era già abbastanza difficile da sola, figuriamoci su un set rotante. Un passo falso, infatti, avrebbe potuto comportare una caduta di oltre tre metri. Sicuramente si sarebbe potuto usare l'aiuto della computer grafica, ma come sottolineo lo stesso Gordon-Levitt, "Non c'è sostituto per la vera energia umana nelle prestazioni". 

Infine, citiamo Apocalypse Now. Le riprese turbolente del film sono tra le più famose nella storia di Hollywood. Il regista Francis Ford Coppola stesso ha detto che mentre il film veniva girato, "a poco a poco siamo diventati pazzi". È andato oltre il budget e i tempi previsti: inoltre, la sequenza dell'elicottero, a colpi di napalm è una di quelle che ha dato qualche grattacapo alla troupe. Il governo degli Stati Uniti non avrebbe prestato gli elicotteri necessari a meno che non fossero state effettuate delle modifiche alla sceneggiatura, che Coppola rifiutò. Pertanto, ottenerero gli elicotteri necessari dal presidente delle Filippine, affrontando una vera ribellione durante le riprese. Per questo motivo, furono forniti meno elicotteri di quelli promessi e molti furono obbligatoriamente essere restituiti. Inoltre, i piloti filippini che manovravano gli elicotteri non erano stati addestrati a volare mentre veniva filmato il tutto, con conseguente difficoltà a coreografare e mettere su pellicola le traiettorie di volo. Inoltre, in quel periodo, c'era anche lo sciopero del napalm, pertanto, il tutto divenne ancora più difficile. Inoltre, come ciliegina sulla torta, i surfisti assunti per cavalcare le onde non svolsero il loro lavoro. Nonostante tutte le difficoltà del caso, il film è riuscito a far confluire il caos e il nichilismo della guerra in un modo originale e senza pari.