La Lega usa il "credo" di Radiofreccia in uno spot, Accorsi e Ligabue diffidano Salvini

Il video della Lega che cita il "credo laico" del film manda su tutte le furie attore, regista e il produttore Domenico Procacci

Luciano Ligabue, Stefano Accorsi e il produttore Domenico Procacci hanno formalmente diffidato la Lega di Matteo Salvini per aver utilizzato illegittimamente una scena di Radiofreccia in uno spot per la campagna elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre. Il Carroccio ha usato un passaggio cult del film "senza chiedere alcuna autorizzazione (che non sarebbe stata concessa), e con grave sprezzo della legge sul diritto d'autore", si legge in una nota diffusa da Fandango.

Radiofreccia, credo di Accorsi diventa "leghista"

Il video, diventato virale sui social, si chiama "Il cortometraggio che imbarazza il Pd" ed è "tratto da una storia vera". Nel corto appare una ragazza al laptop e in sottofondo si ascolta il famoso monologo del "credo laico" di Freccia, il protagonista del film di Ligabue interpretato da Stefano Accorsi.

Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che non sia tutto qua, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche Dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.

Ad un tratto, improvvisamente, la ragazza è attirata dalle urla che arrivano dalla strada e si affaccia alla finestra. È la testimone di una "storia vera": gli imbarazzanti audio di Albino Ruberti, l'ex capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Il potente dem romano, soprannominato Rocky, è stato registrato durante una serata delirante a Frosinone mentre grida a più riprese frasi inquietanti: "Si deve inginocchiare!", "Si deve inginocchiare, quella mer**!", "Vi ammazzo", "Ve lo giuro, vi ammazzo!", "Vi sparo", "Mi ti compro". Un video-shock che ha portato Ruberti, già capo di Zètema e da sempre figura di peso della politica romana, alle inevitabili dimissioni.

Accorsi e Ligabue: "Giù le mani da Radiofreccia"

Lo spot della Lega si chiude con un tonitruante "Non hanno pietà" e contrappone il claim "Italia in piedi" del Carroccio a "In ginocchio o ti sparo" del Pd con la coppia Letta e Ruberti. Il "credo" della Lega dopo i disastri del Pd è per una tv libera senza canone, la difesa del lavoro, la tutela del risparmio, il rispetto della legge, la protezione dei confini. Sullo sfondo, le immagini di viale Mazzini, Mirafiori a Torino, Monte dei Paschi di Siena, Hotel House Porto Recanati e il porto di Lampedusa.

La diffida di Ligabue, Accorsi e Procacci "contiene l'invito alla immediata rimozione dal video di qualsiasi elemento tratto dal film e riserva ogni più ampia tutela legale, in sede civile e penale". Ad oggi, il corto è ancora su Facebook, dove ha già ottenuto 20.870 visualizzazioni e oltre 120 commenti.