Clown attende gli amanti dell'horror al cinema il 13 novembre per un appuntamento imperdibile: l'anteprima mondiale
Una delle figure più iconografiche del cinema horror? Il Clown! E sarà proprio il pagliaccio a tornare a terrorizzare gli amanti del genere.
Il progetto relativo a Clown è nato per gioco. Fin dai tempi in cui frequentavano la scuola di cinema, il regista Jon Watts e lo sceneggiatore Chris Ford scherzavano sull’idea di realizzare un film psicologico su un uomo che si trasformava lentamente nel demone di un clown assassino. Tuttavia escludevano a priori che qualcuno potesse produrlo.
Nel 2010, qualche giorno dopo Halloween, hanno comunque pubblicato un finto trailer di Clown sul loro canale YouTube. Così, per vedere l’effetto che avrebbe fatto. Watts e Ford apparivano come sceneggiatori del film, la cui regia portava la firma di Eli Roth, il quale in realtà però non ne sapeva niente. Dopo è accaduto qualcosa che i diretti interessati non avrebbero main immaginato: il trailer è diventato virale ed è stato ripreso da moltissimi blog horror. Tutti pensavano che fosse vero e chiedevano quando sarebbe uscito.
Mentre Roth si occupava dei finanziamenti, Watts e Ford hanno trasformato la loro bozza nella sceneggiatura di un lungometraggio. Invece di seguire la tendenza dell’horror paranormale, Roth ha condiviso l’idea di Ford e Watts:
“Clown doveva essere un film ispirato ai classici della Universal degli anni Trenta e ai body horror contemporanei come La mosca di Cronenberg”.
Così, una volta scartato lo stereotipo di un “clown killer” si sono concentrati sulla storia del personaggio, un uomo buono che soccombe a un antico demonio. Consapevoli del fatto che di base i clown ispirano paura, volevano andare a fondo su questa percezione e raccontarne il motivo. Hanno così affondato le origini della storia nella leggenda nordica del Cloyne, un demone di montagna dal volto bianco che attirava i bambini nella sua caverna per divorarli.
Il film parla di un clown che ha dato forfait per la festa del decimo compleanno di Jack che rischia di essere un disastro. Per fortuna Kent, il padre del bambino, trova un vecchio costume da clown e riesce a far tornare il sorriso al piccolo. Finiti i festeggiamenti Kent, esausto, si addormenta con il costume ancora addosso. Il giorno dopo, però, ogni tentativo di togliere trucco, parrucca e costume si rivela inutile: tira, strappa, usa strumenti elettrici, ma non riesce a toglierseli. In un primo momento l’uomo si rassegna a sopportare le strane occhiate della gente mentre va a lavoro vestito da clown; poi qualcosa inizia ad andare storto. Inizia a sentire uno strano cambiamento, è in preda a una fame violenta e incontrollabile e sente il costume fondersi con la sua stessa pelle. Kent, alla ricerca di un modo per liberarsi del costume maledetto, viene a sapere di una terribile leggenda ormai dimenticata. Oggi il clown è un personaggio buffo, ma un tempo il “Cloyne” era un demone che viveva fra i ghiacciai e scendeva nei villaggi per divorare un bambino al mese durante l’inverno. Nessuno si ricorda più del demone, ma quella pelle bianca e quel volto insanguinato sono ancora affamati.