Lorenzo Jovanotti si racconta attraverso i film alla Festa del Cinema Di Roma

Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, ha appena compiuto 50 anni ed è stato uno degli ospiti della Festa del Cinema di Roma

Durante l'undicesima edizione della Festa del cinema di Roma Jovanotti è arrivato ballando e saltando sul red carpet, ha salutato i suoi i fan e, in occasione dell'incontro con col direttore artistico Antonio Monda, vengono mostrate  le sequenze dei film che hanno contribuito di più alla sua formazione, non solo musicale.

"La mia formazione è avvenuta più sulle immagini che sulla letteratura o sulla musica. Mi rendo conto di pensare per immagini anche quando faccio canzoni".

Jovanotti segnala quindici film che raccontano il suo rapporto con il cinema: l'amore per i film di Bud Spencer che ''somigliava a mio padre burbero, mi riconciliava con lui. E poi al cinema mi piacciono le scene di distruzione: come il rock e certa musica tecno, servono a liberare la parte di noi più connessa con l’infanzia, in cui c’era la voglia di sfasciare sempre tutto"

Si parte dai The Blues Brothers''è stata una botta quando l'ho visto, Landis mette in tutte scene tantissimi dettagli'' fino al primo film visto illegalmente (era vietato ai minori e lui non era ancora maggiorenne) che è stato La febbre del sabato sera e svela: ''ero abbastanza alto e alla fine mi hanno fatto entrare''.

Riguardo i 400 colpi di Truffaut il cantante si identifica con il bambino protagonista e dichiara che ''capivo la sua solitudine, la sua fantasia. Truffaut mi fece sentire meno solo''.

Riguardo Altrimenti ci arrabbiamo, film con Bud Spencer e Terence Hill, dice di averlo visto ben tre volte di fila nella sala parrocchiale e afferma che ''è un anticinema che mi piace. Un cinema che rappresenta allegria e amicizia''.

Jovanotti è molto favorevole al Nobel che quest'anno è stato dato a Bob Dylan e precisa: ''non significa dare un premio alla musica pop ma solo a lui Bob Dylan''.

Tra i suoi film preferiti troviamo Timbuktu, film drammatico politico diretto dal regista mauritano Abderrahmane Sissako mentre di Hayao Miyazaki dice di adorare tutti i film ma il suo preferito è La città incantata.

Il cantante adora tutto il cinema di Francesco Nuti come Io, Chiara e lo Scuro e anche il puro intrattenimento di Mad Max Fury Road di George Miller, ''perché è perfetto come una Ferrari''.

Il film che ama di più in assoluto è Amarcord di Federico Fellini: la scena che non dimenticherà mai è quella in cui Ingrassia sale su un albero e invoca una donna.

''L'idea della canzone Le tasche piene di sassi l'ho rubata allo zio Teo (Ingrassia) che li portava in tasca perché erano belli. Anche io li trovo belli. Sono cresciuto con una zia, sorella del mio babbo, che si chiamava Silvana che è rimasta una bambina tutta la vita. Tutti le volevamo bene: io ho sempre pensato che la presenza dell'irrazionale in una famiglia è in fondo un dono che Dio ci fa''

A seguire ci sono poi tra Kill Bill e Taxi Driver, Adriano Celentano con Yuppi Du: di quest'ultimo la scena preferita è la finale "in cui c’è il mare, che è come l’infanzia, il momento nella vita in cui puoi diventare tutto".

C’è poi spazio per i suoi vezzi da cinefilo, come il Tarkovskij scoperto solo dieci anni fa.

Di Stand By Me è la casualità del destino: "Non è vero che da ragazzi si vede già cosa diventerai: non si sa ed è struggente. Per questo o si rinuncia a vivere o si vive il doppio, in mezzo ci si può solo far trascinare via dalle rapide della vita. Io ho scelto di vivere il doppio".