Mad Max: Fury Road, i trucchi "post-apocalittici" e una lavorazione lunga 20 anni

Mad Max: Fury Road di George Miller è l'efficace quarta puntata della saga iniziata nel 1979 e ambientata in un futuro post-apocalittico

Mad Max: Fury Road (2015) di George Miller è il quarto capitolo della saga inaugurata nel 1979 da Mad Max (Interceptor) e proseguita nel 1981 con Interceptor - Il guerriero della strada e nel 1985 con Mad Max oltre la sfera del tuono, tutti diretti dallo stesso Miller e interpretati da Mel Gibson. Secondo George Miller il film non è né un sequel né un reebot, ma semmai una rivisitazione della serie. Il cast vede Tom Hardy, Charlize Theron,  Nicholas Hoult, Hugh Keays-Byrne, Rosie Huntington-Whiteley, Riley Keough, Abbey Lee, Nathan Jones, Megan Gale e Zoë Kravitz. Mad Max: Fury Road verrà trasmesso da Italia Uno alle ore 21,20 il 16 febbraio 2018.

Mad Max: Fury Road, la trama

In un futuro post-apocalittico e devastato dalla tragedia nucleare, dove i deserti hanno preso il sopravvento e dove la civiltà ha fatto qualche passo indietro, il nomade Max Rockatansky (Tom Hardy), traumatizzato dalla perdita dei propri cari, fugge "sia dai vivi che dai morti". Catturato dai Figli di Guerra, capeggiati dal dispotico Immortan Joe (Hugh Keays-Byrne), si alleerà alla ribelle Furiosa (Charlize Theron) per sopravvivere.

Mad Max: Fury Road, i trucchi e le collaborazioni

Fondamentali per il fascino che Mad Max: Fury Road trasmette sono le atmosfere post-apocalittiche. Per dare una sensazione ancora più forte di apocalisse e di fine della civiltà, tutti gli oggetti di scena usati per le riprese sono stati costruiti usando materiali di recupero: lattine e vecchi copertoni sono stati usati per fare le armi, i veicoli sono stati ricostruiti partendo da automobili rottamate e altre attrezzature sono state costruite fondendo e saldando vecchi oggetti metallici e cianfrusaglie varie.

Miller invece si ispirò all'esibizione di un'artista di strada per ideare la maniera con cui i figli della guerra assaltano i veicoli nemici, cioè lanciandosi con lunghi pali flessibili. Un acrobata del Cirque du Soleil ha poi messo insieme un gruppo di ginnasti per interpretare le parti; questi sapevano dove atterrare perché un raggio laser mandato dalla regia indicava il punto dell'atterramento.

Il campione di motocross australiano Stephen Gall ha invece dato una mano mettendo insieme e coordinando il gruppo di motociclisti che nel film controlla il canyon.

Mad Max: Fury Road, una genesi lunga 20 anni

Mad Max: Fury Road è rimasto in stand by per quasi venti anni; l'idea di una quarta puntata della serie era nata infatti già nel 1997, ma prima il trauma dell'11 settembre aveva convinto la produzione a rinviare le riprese, poi posticipate a causa dello scoppio della guerra in Iraq e poi per altri motivi questa volta non politici. L'idea iniziale era che il protagonista fosse lo stesso dei primi tre film, Mel Gibson, che si sfilò nel 2008 perché ormai troppo vecchio; si pensò prima a Heath Ledger, che morì, e poi a Tom Hardy.

Si vocifera di un prequel

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