Non è Natale senza un film Disney. Sapresti scegliere quello che fa per te? Ti aiutiamo noi

Sei uno da classico Disney o preferisci le ultime uscite al cinema? Ti consigliamo 5 film di Natale che anche il buon vecchio Walt ti avrebbe raccomandato

Dalla seconda metà di novembre fino alla seconda metà di gennaio le parole “film Disney” sono un perfetto sinonimo di “film di Natale”.  Ti descrivo la routine, anche questa un po’ disneyana, di casa mia: il salone è buio, illuminato solo dalle luci intermittenti dell’albero di Natale. Siamo tutti accoccolati sui divani, tra coperte, plaid, maglioni e libri. Dopo la ricerca forsennata del telecomando, in tv appare il castello della Disney e si torna tutti un po’ bambini. Chi lo è ancora – anagraficamente intendo – si gode un film di Natale Disney che amerà per tutta la vita. È una delle poche regole di cui si può avere una certezza che sfiora il cento per cento. Ed è altrettanto vero che gli ultimi film al cinema della Disney (o della premiata coppia Disney-Pixar) non avranno lo stesso posto nel vostro cuore dei classici Disney che vi hanno accompagnato per tuta l’infanzia.

Ti propongo, quindi una mia personale lista di film Disney (Pixar), la top 5 dei film animati Disney e dei cartoni Disney. Se prosegui nella lettura, preparati, perché l’effetto amarcord è assicurato. Poi potrai dar vita anche tu alla maratona di film Disney di Natale.

E se nevicasse nel deserto?

Di tutti i film Disney, questo forse non è il più appropriato per il periodo di Natale. O forse no: dipende dalle tue abitudini e sei hai mai approfittato delle ferie di questo periodo per un tour sulle assolate dune del Mar Rosso. In questo film Disney, infatti, le dune ci sono. Manca il mare. Aladdin uscì nelle sale cinematografiche nel 1992. Di anni ne avevo solo 5. Poi, probabilmente per Natale, mi feci regalare la videocassetta del film e finii per consumarla (Ve le ricordate le videocassette? Sembra di parlare di cimeli dell’anteguerra). È stato il primo film Disney ce ho visto fino alla nausea. Prodotto dai Walt Disney Animation Studios e distribuito dalla Walt Disney Pictures, è considerato il 31esimo Classico Disney secondo il canone ufficiale. Sì esiste un canone ufficiale, della cui esistenza non ero affatto al corrente: la pagina dei film Disney di Wikipedia docet.

Sarà per il fatto che, parlando di magia del Natale, Aladdin è ricco di meraviglie di ogni tipo; sarà per la simpatia irresistibile del Genio della lampada e per il doppiaggio italiano indimenticabile che ne fece Gigi Proietti; sarà per il fatto che il 25 dicembre ogni tanto qualche piccolo desiderio si avvera davvero. Sarà per questi e per mille altri motivi che se cercate alcuni cartoni Disney da vedere prima e dopo le feste uno dei titoli che ritengo imprescindibili è quello di Aladdin.

Dopo aver citato Aladdin, inoltre, non posso non svelarti un piccolo consiglio da seguire durante la visione. Mi riferisco al Genio della lampada: se ascolterai con attenzione le battute di questo personaggio, ti potrai accorgere che da bambino, rapito dalle musiche e dai colori, non hai notato citazioni e ammiccamenti al limite del geniale. Infine due curiosità. La prima è per fini intenditori (tu sarai tra questi?): nel prologo di questo film Disney appare un recitato di un Mercante, immerso nella città addormentata. Di questo personaggio secondario non si è mai saputo nulla. Tanto che per anni i fan hanno sostenuto – senza alcuna conferma ufficiale – che si trattasse del Genio perché aveva solo quattro dita. Alla fine, dopo 23 anni, i registi John Musker e Ron Clements, hanno ceduto. Quest’ultimo ha confessato: «Ho letto di una teoria secondo cui il mercante all'inizio di Aladdin sarebbe il Genio. È vero! L'intenzione in origine era proprio quella! Avevamo persino un finale del film in cui si rivelava come il Genio, e poi ovviamente era doppiato da Robin. Dopo però, in seguito ad alcuni cambiamenti della storia e alcuni ritocchi, abbiamo perso la rivelazione finale. Insomma, una volta tanto una leggenda urbana è realtà!».

La seconda curiosità che ti ho promesso, invece, è molto meno allegra, ma riguarda sempre il personaggio del Genio. L’alter ego del nostro Gianni proietti nella versione in lingua originale era il compianto Robin Williams. Ebbene, gli archivi della Disney sarebbero ancora colmi di moltissimo materiale inedito: batutte del Genio-Williams che non sono mai state sentite e tagliate dalla versione definitiva dell'opera. Il fatto è che passeranno ancora molti anni prima che qualcuno possa metterci sopra le mani. Il divo, infatti, stando a quanto riporta il New York Post, avrebbe espressamente proibito alla Disney l'uso di questo materiale per i 25 anni successivi alla sua morte. Un vero peccato, perché sembra che l'overdose di battute di Robin Williams fosse talmente grande da poter coprire addirittura un secondo film. L'attore avrebbe però imposto questa clausola per tutelare moglie e figli da possibili guai e cause legali legate all'uso dei diritti.

Dallo straccione che diventa principe al principe dei ladri

Tra tutti i film di animazione Disney, Robin Hood rappresenta non solo una delle mie scelte personali preferite. È anche una sorta di scelta etica. A Natale, vedere la volpe rossa che ruba ai ricchi per donare ai poveri è la scelta azzeccata. Inoltre va dato un riconoscimento speciale a questo classico Disney. Gli Aristogatti, lungometraggio d’animazione che precedette Robin Hood, fu l’ultimo film di Walt Disney. O meglio, l'ultimo progetto cinematografico approvato da Walt Disney stesso, e il primo prodotto dopo la sua morte nel 1966. La logica è chiara: Robin Hood è il primo Classico Disney la cui produzione sia cominciata dopo la morte di Walt Disney e in cui quest'ultimo non sia stato coinvolto in alcun modo. E per far fronte alle magagne economiche, gli artisti ricorsero alla fine arte del riciclaggio e a spezzoni già usati per altri film Disney. In pratica: cambiano i personaggi, ma il loro movimento sulla scena rimane sempre lo stesso. Lo si vede chiaramente nel corso del numero di canto e danza "Il Re Fasullo d'Inghilterra", per cui furono usate le scene di Il libro della giungla, Gli Aristogatti e Biancaneve e i sette nani. Il più povero tra tutti i film di Walt Disney è però riuscito a scoccare la sua freccia nel cuore di generazioni. La mia compresa.

Un caldo Natale con la regina dei ghiacci

Due anni fa sarai stato invaso dal trailer del film in uscita di cui hai già intuito il titolo. Frozen ha regalato il Natale più freddo e nello stesso tempo caldo che ricordo. Perché lo considero un “must see”? Perché non ci può essere un Natale senza il candore della neve. Se non in città, dove causa più problemi che gioie, almeno sullo schermo del televisore. Frozen è davvero un film di Natale Disney che sotto il periodo delle feste non teme alcun rivale. Inoltre questo film d’animazione costituisce anche una novità al cinema anche nella “nicchia” molto tradizionalista dei film della Disney. Prova a trovare un principe azzurro: il personaggio che gli si avvicina di più in tutta la pellicola è una bellissima regina vestita di celeste. La regina Elsa non ha bisogno di nessun uomo che la venga a salvare (sento ancora gli applausi in sala di una platea di mamme piuttosto femministe), anche se non proprio tutti i fan la pensano così. A Marzo la Disney aveva annunciato che ci sarebbe stato il sequel di Frozen diretto ancora una volta da Chris Buck e Jennifer Lee, e da quel momento i fan del film d’animazione hanno incominciato a fantasticare sulla possibile trama. Tra le varie ipotesi ce n’è una che si è fatta largo a suon di commenti su Twitter: che Elsa possa vivere una storia d’amore con un’altra donna tanto da dar vita all'hashtag #GiveElsaAGirlfriend. La prima a “twittare” la richiesta allo studio di animazione Disney è stata la diciassettenne messicana Isabel Moncada, creando l’hashtag che in poche ore è diventato trend topic sul social network. In poco tempo la richiesta è diventata virale, e migliaia di persone da tutto il mondo hanno chiesto alla Disney di trovare una fidanzata a Elsa. Date alla regina di ghiaccio quel che vi pare. A me basta un altro film di Walt Disney.

Basta snowboard: questo dicembre va di moda il surf

Il riferimento, lo avrai già capito, è a uno dei nuovi film al cinema. Anzi a un film della Disney che al cinema non ci è ancora arrivato. Lo so, avevo dichiarato che avreste avuto una lista con effetto nostalgia assicurato. Eppure Oceania merita a priori uno strappo alla regola e probabilmente merita anche di essere visto. Capita di rado, infatti, che un film Disney in italiano crei tanti problemi. Il titolo originale sarebbe stato Moana. Non proprio il più azzeccato per un film per bambini della Disney: in italiano è stato cambiato per via di possibili e ovvie allusioni alla pornostar Moana Pozzi.

Sotto l’albero vorremmo tutti un nuovo Toy Story

È il cartone Disney Pixar (se sapessi spiegarmi perché non è mai stato un “film Pixar Disney” mi faresti un grande favore) che tutti vorremmo rivedere. O meglio, io ne vorrei vedere uno altrettanto bello. Non credo se sia un caso se nel 2007 l'American Film Institute l'ha inserito al novantanovesimo posto della classifica dei cento migliori film statunitensi di tutti i tempi. Forse a livello di critica tra tutti i prodotti Disney Pixar, il film è quello ad aver ricevuto le migliori impressioni di sempre: il celeberrimo Rotten Tomatoes per lui non ha alcun pomodoro da tirare. Anzi, riporta una percentuale di gradimento dell'100% con un voto medio di 9 su 10, basandosi su 78 recensioni, mentre il sito Metacritic attribuisce al film un punteggio di 92 su 100 in base a 16 recensioni.

Verso l'infinito e oltre

Intanto, incominciamo a marciare verso il Natale.