Milena Canonero, Orso d'oro e omaggio a Kubrick: "Lui è il più grande"

La costumista italiana premiata al Festival di Berlino per la sua carriera

Il Festival di Berlino l'ha premiata con l'Orso d'Oro alla carriera, ma Milena Canonero fa subito capire che il riconoscimento è tutto dedicato a chi ha permesso alla costumista di vincere l'ennesimo premio. Sono onorata ma qui ci dovrebbe essere Piero Tosi", ha detto l'artista. "Stanley mi ha insegnato tutto quello che so sul cinema, Piero mi ha spedito da Kubrick al posto suo, ma è lui il più grande e dovrebbe essere qui a ricevere il premio, che io prendo anche a nome suo". Un incontro emozionante, quello con la stampa, nel corso del quale Milena ha ripercorso la sua carriera. Un accenno doveroso a "Grand Budapest Hotel", film presentato in apertura alla Berlinale, un omaggio proprio per lei, dato che la pellicola ha permesso alal Canonero di vincere l'Oscar. "Ogni volta si parte dalla sceneggiatura, Wes Anderson è molto attento ai dettagli ma, come Stanley e come Coppola, ti dà poi la possibilità di andare oltre. Gli piace molto fare ricerca, e ci consegna anche dei disegni per dare l'idea di ciò che sente, che pensa. È molto divertente e tiene alla sua troupe come a un gruppo di famiglia, un'atmosfera calda, i suoi set mi ricordano quelli di Stanley: Kubrick era uno che ti faceva sentire parte della sua famiglia. Wes ama le citazioni di altri film e lavora come un pittore naif, con un importante sottotesto".

Stanley Kubrick, i film testimoniano la sua grandezza

Con l'era moderna anche la costumista si è modernizzata, a partire dall'uso di Photoshop: "Ho iniziato a usarlo per un'opera . Quando lavoro a un personaggio parto dalla testa, me lo ha insegnato Stanley, quella è la cosa più importante. E poi si lavora sulla forma del viso, sul corpo dell'interprete. Ma non è così per ogni film. Stanley chiedeva attenzione, gli piaceva che tu prendessi nota ma poi ti lasciava libera. Lui è il mio grande maestro che mi ha insegnato tutto e non mi ha mai messo in una scatola, a volte, poiché parlavo bene francese, mi faceva anche controllare il doppiaggio del film. Era un uomo straordinario, unico nel panorama cinematografico mondiale".

"Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi registi, sono appassionata del mio lavoro, attenta a ogni dettaglio, osservo la realtà con attenzione, non dimentico niente. Anche se poi quando guardo un film mi pare che niente è perfetto, c'è sempre qualcosa da aggiustare. Sono grata a tutti i grandi con cui ho lavorato. Ma Stanley è unico, il più grande di tutti".