Milos Forman, a Bergamo tutti i film di un maestro del cinema

Dalle prime opere girate in Cecoslovacchia ai successi americani, da Qualcuno volò sul nido del cuculo con Jack Nicholson al musical Hair

Milos Forman quasi certamente non tornerà più dietro una macchina da presa per dirigere film a causa della grave malattia che lo ha colpito agli occhi. Il suo ultimo lavoro, girato insieme al figlio Petr, risale al 2009 ed è il musical A Walk Worthwhile, selezionato dai festival di Karlovy Vary e Rotterdam. E bisogna tornare ancora indietro di tre anni per incontrare il suo ultimo film diretto da solo, al 2006 quando realizzò L'ultimo inquisitore, con Javier Bardem nel ruolo del pittore Francisco Goya. Al Bergamo Film Meeting (11-19 marzo 2017) si può ripercorrere tutta la filmografia di Milos Forman. Al regista ceco, il festival dedica infatti la retrospettiva completa grazie alla quale è possibile incamminarsi in un doppio/unico percorso artistico. Doppio perché la prima parte della carriera di Forman si colloca all'interno della nuova onda filmica cecoslovacca degli anni Sessanta e la seconda nel cinema americano al tempo stesso d'autore e popolare degli anni Settanta e successivi decenni. Unico perché il rigore espressivo di Forman non è mai venuto meno, abitato sempre da uno sguardo limpido e luminoso tanto nei capolavori realizzati in patria che invitavano a un nuovo modo di fare cinema quanto nei kolossal hollywoodiani che lo hanno fatto conoscere al pubblico internazionale.

Ecco, dagli anni Sessanta, due gioielli come L'asso di picche (1964), lungometraggio d'esordio di Milos Forman, ritratto di un adolescente tra spensieratezza e prime esperienze di lavoro, e Gli amori di una bionda (1965), ritratto invece di una giovane operaia e del suo amore per un pianista. Non ha minor impatto estetico e sociale l'ultimo film girato da Forman nell'allora Cecoslovacchia: Al fuoco, pompieri! (1967), acuta osservazione dei comportamenti umani con i toni dell'inimitabile umorismo tipico di molto cinema, e non solo, dell'Europa dell'Est. Poi, l'abbandono del paese nel 1968, poco prima dell'invasione sovietica. E la seconda vita oltre oceano, dove nascono altri film che entreranno nella storia del cinema. Se Taking Off (1971) è una produzione indipendente, un film con cui Forman disegna la ribellione dei giovani americani, Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975) incorona il regista con i cinque Oscar vinti. Ancora oggi è un titolo di culto e conferma l'impegno sociale di Forman nel portare sullo schermo storie legate alla repressione e alla ribellione a istituzioni crudeli. Il periodo di grande notorietà prosegue con il musical Hair (1979), la saga ambientata nell'America degli anni Dieci del Novecento Ragtime (1981), dall'omonimo romanzo di E.L. Doctorow, e un'altra opera in costume, pluripremiata, Amadeus (1984).

Forman continua ad alternare film storici e contemporanei. Si ispira al romanzo Le relazioni pericolose per Valmont (1989), alla biografia del magnate editore della rivista erotica Hustler (interpretato da Woody Harrelson) per Larry Flint - Oltre lo scandalo (1996), Orso d'oro al festival di Berlino, e a quella del comico Andy Kaufman (nei suoi panni c'è Jim Carrey) per Man on the Moon (1999). Soggetti forti per un regista che su di essi ha costruito tutta la sua imponente filmografia.