Minari, 10 cose che forse non sai sul film di Lee Isaac Chung

Non solo i record della leggendaria Youn Yuh-jung e di Steven Yeun, ma anche le curiosità sul Go-Stop e la pianta che dà il titolo al film...

Minari, il film che ha vinto un premio Oscar e strappato sei candidature alla 93ma edizione degli Academy Awards, è uno dei titoli rivelazione del 2021. Presentato con successo al Sundance, Minari racconta la storia di una famiglia coreana che arriva nell'Arkansas degli anni Ottanta per inseguire il Sogno americano. Il papà Jacob e la mamma Monica, con i figli David e Anne e la nonna Soonja, vogliono smettere di lavorare da operai in un allevamento di pulcini. L'obiettivo di Jacob è avviare una propria fattoria e coltivare prodotti coreani per migranti coreani. Anche a costo di mettere il matrimonio in crisi.

Minari, un film da Oscar: ecco 10 curiosità

Ecco 10 curiosità tutte da scoprire su Minari, che ha debuttato nelle sale italiane lunedì 26 aprile, è stato trasmesso in prima visione assoluta da Sky Cinema mercoledì 5 maggio ed è disponibile in streaming su NOW.

Una storia autobiografica

Il film è parzialmente autobiografico: il quarto lungometraggio di Lee Isaac Chung (nato in Colorado e cresciuto in Arkansas da una famiglia sudcoreana) è ispirato alla sua infanzia negli anni Ottanta. Il regista ha prodotto il film (insieme alla Plan B di Brad Pitt) per insegnare a sua figlia di sette anni quali sacrifici abbiano fatto i nonni paterni per assicurarle un futuro negli Stati Uniti.

L'ispirazione di Willa Cather

Chung ha rivelato che la sceneggiatura del film è nata dalla lettura di un verso del romanzo La casa del professore, scritto nel 1925 da Willa Cather: "La vita cominciò per me quando smisi di ammirare e cominciai a ricordare". Quando ha ricordato questo passo del libro, il regista stava vivendo una crisi d'ispirazione: stava per iniziare a insegnare a tempo pieno e aveva pensato di scrivere un ultimo copione nei pochi mesi prima dell'inizio del lavoro.

Le riprese lampo a Tulsa

Minari è stato girato nella cittadina dell'Oklahoma in soli 25 giorni. La produzione ha coinvolto attivamente tutte le attività locali e dei paesi circostanti come Sand Springs, Skiatook, Broken Arrow e Rose.

Uno dei film più premiati dell'anno

Minari ha fatto incetta di premi. Il film ha vinto il Gran Premio della Giuria e il Premio del Pubblico al Sundance Film Festival, poi si è aggiudicato un Premio Oscar (a Youn Yuh-jung come miglior attrice non protagonista) su 6 nomination e un bizzarro Golden Globe come miglior film straniero. Tra gli altri riconoscimenti, spiccano un Bafta e un SAG Award, sempre a Youn Yuh-jung.

L'immensa Youn Yuh-jung

L'attrice che interpreta nonna Soonja, vincitrice dell'Oscar come miglior attrice non protagonista, è un'autentica leggenda in patria: è una delle più importanti star del cinema coreano e ha lavorato per registi come Hong Sang-soo e Im Sang-soo. Classe 1947, grazie a Minari è diventata la prima asiatica a vincere la prestigiosa statuetta come migliore non protagonista.

Minari: dalla pianta al gioco del Go-Stop

Le ultime cinque curiosità su Minari riguardano il resto del cast e alcuni particolari singolari, come il "crescione da Oscar" che dà il titolo al film.

Il record mancato di Steven Yeun

Non ce l'ha fatta a vincere l'Oscar Steven Yeun, che interpreta il papà Jacob. Sarebbe stata la prima volta per un attore asiatico candidato come miglior protagonista. Pure lui, come la famiglia Yi del film, è nato e cresciuto a Seoul prima di arrivare nel Michigan nell'ormai lontano 1988. Yeun è famoso soprattutto per il personaggio di Glenn Rhee nelle prime sette stagioni di The Walking Dead.

Il cappello rosso di Jacob

Quello che Steven Yeun indossa in tutto il film è un oggetto personale dell'attore e un regalo molto prezioso: gliel'ha donato sua mamma quando lui aveva appena 17 anni. Da allora lo custodisce gelosamente.

La prima volta di Alan Kim

L'interprete del piccolo David è un esordiente assoluto: nato a Chicago nel 2012, Minari è il suo primo film.

Il Go-Stop

È il nome del gioco da tavolo che appassiona nonna Soonja. Popolarissimo in Corea, si gioca soprattutto a Natale e Capodanno con delle carte speciali chiamate Hwatu. Lo scopo è abbinare le carte dello stesso tipo e calcolare il punto in base alla propria collezione. È un gioco che si può fare in famiglia e che stimola la memoria e la concentrazione.

Ma cos'è il minari?

Come insegna il film, il minari è una pianta acquatica spontanea tipicamente coreana. Conosciuta come "prezzemolo giapponese", "sedano cinese" o "crescione di palude", fa parte della varietà di namul e si usa per cucinare piatti tipici della tradizione come le frittate e il kimchi, le zuppe e lo stufato, il bibimbap e l'haemul pajeon. Ha inoltre proprietà nutritive eccellenti: è ipocalorico e detossicante. Ovviamente, come tutte le piante e le spezie, va usato in dosi contenute.

Foto: Academy Two