Molly's Game, la recensione del film con Jessica Chastain

Aaron Sorkin esordisce alla regia con un dramma femminile, con una vibrante Jessica Chastain al timone

Aaron Sorkin, sceneggiatore di film come Steve Jobs, The Social Network e Codice d’Onore, debutta alla regia con Molly’s Game, un dramma ispirato alla storia vera di Molly Bloom, una campionessa di sci costretta ad abbandonare la carriera sportiva in seguito ad un grave incidente. Sceglie Jessica Chastain come protagonista, perfetta nei panni di una donna affascinante ma anche estremamente intelligente, che reagisce alle proprie sconfitte con coraggio e determinazione.  “Il successo non è altro che la capacità di passare da un fallimento all’altro con immutato entusiasmo” recita la protagonista del film, citando Winston Churchill. Fin da piccola Molly Bloom passa intere giornate sulla pista da sci, allenandosi per affrontare un giorno le Olimpiadi e diventare una vera campionessa. Il padre, interpretato da Kevin Costner, è molto rigido per la sua formazione atletica e culturale, ma nel loro rapporto non sembra esserci spazio per l’affetto e la tenerezza. La disciplina prende il sopravvento, richiamando alla mente il confronto diretto e dirompente di Tonya Harding con la madre, nel recente film di Craig Gillespie, interpretato da Margot Robbie ed Allison Janney. 

Molly's Game: la trama

Il destino di Molly, tuttavia, ha altri piani per lei e, dopo un brutto incidente sulla pista da sci, la giovane donna del Colorado decide di rimandare l’università, per diventare una famosa organizzatrice di partite milionarie a Los Angeles. Conosciuta come “la principessa del poker” costruisce un impero di soldi e contatti utili, fino a quando non viene arrestata e trascinata in tribunale dal Governo degli Stati Uniti. Idris Elba nei panni del suo avvocato, comincia a ricostruire l’accaduto ascoltando i dettagli della sua storia, per portare avanti una strategia e limitare i danni. Celebrità, imprenditori e star della musica sono i suoi affezionati “clienti” che trascorrono intere nottate al tavolo da gioco, vincendo o perdendo imbarazzanti quantità di denaro. Tuttavia Sorkin decide di lasciare il poker in disparte per concentrarsi sull’evoluzione emotiva e personale di Molly Bloom. Infatti, a differenza di altri film che trattano l’argomento e mettono in scena l’adrenalina del gioco, analizzando lo studio di una strategia, il rischio e il brivido di un full o di una scala reale, Molly’s Game sceglie di raccontare una storia umana che non perde l’occasione di puntare i riflettori sulle contraddizioni del sistema giudiziario americano, tra pregiudizi e insicurezze.

Molly's Game: Jessica Chastain sensuale e determinata

Fin dalle prime scene Molly’s Game viene travolto dalle parole, con una sceneggiatura ricca di monologhi narrativi della protagonista e dialoghi serrati e dinamici. Finti filmati di repertorio mostrano allo spettatore il passato, per comprendere la personalità di Molly Bloom e gli eventi che l’hanno trasformata in una donna forte, determinata e molto furba, nonostante le sue fragilità nascoste ma influenti. Immersa in un mondo prevalentemente maschile, ella si muove sinuosa e sensuale sotto gli occhi di uomini potenti che scelgono di investire la loro fortuna al suo tavolo. Forse è il ruolo più provocante e femminile di Jessica Chastain, che abbiamo ammirato precedentemente in film come Interstellar, Zero Dark Thirty, The Tree of Life o Crimson Peak. Idris Elba si limita ad essere una buona spalla dell’attrice che ruba indubbiamente la scena, regalando un’interpretazione carismatica e magnetica. 

Sorkin sceglie di costruire un biopic al femminile basato sui fatti, piuttosto tradizionale nella struttura narrativa. Viene sottolineata più volte la solitudine di Molly Bloom, che, nonostante la sua indubbia bellezza, non ha mai qualcuno al suo fianco, e si limita a fare i conti con il padre, questa figura autoritaria e spinosa che, in fondo, le vuole bene. Molly’s Game è il ritratto di un personaggio intrigante che insegue il sogno americano fino a scontrarsi con la realtà. La sua mente veloce le offre un’alternativa al sogno sportivo, ma fare affari con le persone sbagliate può rendere la vita un inferno. Durante la visione del film, tuttavia, si percepisce l’eccessiva lunghezza ingiustificata. Il regista avrebbe potuto tagliare alcuni dialoghi senza problemi, ma la sua natura di sceneggiatore lo ha corrotto in modo prevedibile. La sua regia è abbastanza canonica, mentre la fotografia regala un’atmosfera suggestiva e moderna. Il sogno americano è una presenza vibrante in questa storia, sottolineando anche l’inquietante futilità della ricchezza per cui, da un giorno all’altro, chiunque può ritrovarsi sotto un ponte a chiedere l’elemosina. "L'unica differenza tra te e quel senzatetto in strada è che tu puoi cavartela ancora scrivendo un libro sulla tua storia" dice l'editore a Molly Bloom, quando il suo mondo sembra sgretolarsi, con i beni confiscati e i conti congelati fino al verdetto del processo, intentato contro di lei da parte del governo. 

Molly's Game: biopic al femminile

“Non cerco ruoli femminili tradizionali, perché non penso che i personaggi femminili tradizionalmente siano molto interessanti, e non penso che rappresentino la vita reale. Sto lavorando duramente per liberarmi dagli stereotipi che l'industria cinematografica ha creato e coltivato intorno alle donne” ha detto Jessica Chastain in una recente intervista alla rivista Town & Country. Possiamo dire che la sua carriera fino ad oggi dimostra una voglia di scoperta e di sperimentazione, dimostrando il suo innegabile talento nei panni dei personaggi più diversi. La forza di questo film è proprio lei, la sua fisicità e la sua intensa espressività che si rivelano perfette alleate di una sceneggiatura accurata e magmatica. Molly’s Game racconta una femminilità infiltrata, che si traveste da maschilismo per lanciare un messaggio di riscatto e speranza. Sono molti i film che esplorano l'universo femminile negli ultimi anni, utilizzando il dramma, il thriller, la commedia, il biopic o il cinecomics, forse per esorcizzare il momento hollywoodiano attuale, travolto dall'ombra delle molestie e degli scandali di Weinstein e altri colpevoli. Pertanto è importante raccontare storie di donne in grado di cavarsela da sole, re-inventarsi, combattere, ma anche capaci di ammettere le loro colpe e assumersi le loro responsabilità. L'umanità è motore di Molly's Game, nelle sale italiane dal 19 Aprile con 01 Distribution, e Jessica Chastain la benzina che lo fa funzionare. Un film da vedere con i suoi punti deboli e le sue scommesse vinte, ma sicuramente intrigante e coinvolgente per gran parte del pubblico. 

Voto: 7