Mothers: il dramma della Jihad arriva al cinema

Il film di Liana Marabini sul terrorismo e fondamentalismo islamico

Guerra in Siria, freedom fighters, Jihad, attentati, terrorismo, fondamentalismo islamico: sono tutti termini o temi diventati negli ultimi anni di strettissima attualità, di cui si legge con continuità sui giornali o se ne sente parlare alla radio e in televisione. Questi temi li ha portati sul grande schermo la regista Liana Marabini che, dal 13 aprile, è nelle sale cinematografiche italiane con il suo ultimo lavoro: Mothers. Oltre che regista Liana Marabini è anche sceneggiatrice della pellicola che èstata prodotta dalla Condor Pictures.

Mothers: cast

Per il suo ultimo lavoro, Liana Marabini ha potuto contare su un cast di prim'ordine, arricchito da attori come Remo Girone, Victorya Zinni e soprattutto Christophe Lambert (questo il nome di battesimo di Lambert, Christopher è invece quello d'arte con cui è principalmente conosciuto). L'highlander Christopher Lambert in Mothers interpreta il ruolo di un autore di documentari ebreo che si trova per caso ad affrontare a tu per tu un terrorista islamico e lo uccide. Nel film Christopher Lambert (o meglio, il suo personaggio) non è affatto preparato a questo fatto e la sua tranquilla vita cambierà in maniera importante.

Mothers: trama

Angela è una scrittrice di successo, vedova e benestante. Suo figlio Sean è nato a Londra dove frequenta l'università, mentre lei vive in una cittadina del nord Italia. Fatima è magrebina come il marito ma i suoi figli Nadia e Tarik sono nati in Italia: Nadia ha sposato un italiano cattolico contro il volere del padre musulmano e Tarik studia in Inghilterra. Proprio l'università inglese è il luogo in cui i destini di Sean e Tarik si incontrano perché entrambi cadono sotto l'influenza di Omar, un reclutatore per conto della Jihad. Sean e Tarik, infiammati dalle parole dell'uomo, si arruoleranno per combattere in Siria, gettando le rispettive madri nella disperazione. Le strade di Angela e Fatima si incrociano presso un gruppo di sostegno psicologico gestito dalla dottoressa Diana. Fanno parte del gruppo anche l'israeliano Sam, che ha ucciso un terrorista prima che compisse una strage, Claire, il cui marito e figlio sono morti in un attacco aereo jihadista, ed Eric, la cui figlia Sofia si è unita ai freedom fighters, guarda caso come concubina di Omar.