Neill Blomkamp dirigerà il reboot di RoboCop dal titolo RoboCop Returns. Ecco cosa ha dichiarato il regista in merito.
Nel 2014, il remake RoboCop del regista Jose Padilha ha provato e fallito nel catturare lo spirito violento e profetico del classico del 1987 di Paul Verhoeven. Nonostante gli sforzi della star Joel Kinnaman, il duo non è riuscito a catturare la magia di Verhoeven e del film d'azione cyberpunk di Peter Weller. Quattro anni dopo sembra che lo studio voglia dargli un'altra direzione, come conferma The Hollywood Reporter per il quale District 9 e il regista di Humandroid, Neill Blomkamp, dirigeranno il prossimo RoboCop Returns.
Neill Blomkamp prossimo film: RoboCop Returns
Per THR's story, Blomkamp ssarà alla regia del film, partendo da uno script che è già in fase di revisione:
Justin Rhodes, che ha co-scritto il reboot di Terminator che Tim Miller sta dirigendo, sta riscrivendo una sceneggiatura redatta da Ed Neumeier e Michael Miner, il duo che ha scritto il film originale del 1987, considerato un classico di fantascienza e azione.
In una dichiarazione a Deadline, Blomkamp ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare la regia della pellicola. Ecco le sue parole:
L’originale ha sicuramente avuto un effetto enorme su di me quando ero bambino. Mi piacque davvero molto e rimane un classico nel catalogo di fantascienza del 20° secolo; inoltre ha un subplot nascosto, profondo. Speriamo che con il sequel riusciremo ad avvicinarci a quello stile. In realtà è proprio questo il mio obiettivo. Ciò a cui mi sono legato così tanto da bambino si è evoluto nel tempo. In un primo momento c’erano il consumismo, il materialismo e la “Reaganomica”, il tema degli anni ’80 dell’America degli steroidi, usciva fuori prepotentemente. Ma poi, da grande, la cosa fondamentale per me è stata la ricerca dell’identità. Finché la componente umana è presente, una buona storia può funzionare in qualsiasi periodo di tempo, non è bloccata in un posto specifico nella storia. La cosa fantastica di RoboCop è che, da buoni occidentali, nei film di fantascienza uniamo al dramma la componente umana, ed è questo ciò che è veramente importante perché una storia venga ben raccontata. Ciò che mi attrae ora è raccontare di qualcuno che cerca la propria identità perduta, un’identità che magari è stata portata via per mano di persone che ne traggono beneficio. Questo è molto accattivante. L’altra cosa che mi entusiasma è la possibilità di lavorare di nuovo con Justin Rhodes. Ha aggiunto elementi che sono davvero fantastici ad un sequel ambientato nel mondo di Verhoeven. Questo è un film che mi piacerebbe davvero tanto vedere.
Il copione originale di Neumeier e Miner, RoboCop 2: The Corporate War, è stato archiviato quando i registi hanno deciso di lavorare con altri sceneggiatori per il sequel. Tuttavia, Neumeier ha rivelato al Barbados International Film Festival del 2018 che stavano rivedendo la sceneggiatura di un nuovo film. "Non dovremmo dire troppo", ha detto in quel momento. "È davvero una continuazione del primo film. Nella mia mente quindi fa riferimento più alla vecchia scuola".
Robocop 1987, uno sguardo al passato
Il primo film è stato, dunque, fonte di ispirazione per Blomkamp: al tempo, la pellicola ha incassato 210 milioni di dollari in tutto il mondo, ricevendo quattro nomination all'Oscar ed è stata seguita da numerosi film di fantascienza, tra cui Elysium e Humandroid. Blomkamp ha colto al volo la possibilità di creare un RoboCop che richiami e riprenda la trama del film originale. I suoi film hanno evidenziato temi come l'immigrazione, l'esclusione sociale, RoboCop - realizzato nell'era Reagan e incentrato sull'avidità delle multinazionali - è una pietra miliare alla quale farà riferimento per questo ritorno.
Fonte immagine in evidenza: https://www.facebook.com/RobocopMovie/