'Non ci resta che piangere', qualche curiosità sul film con Massimo Troisi e Roberto Benigni

Il cast, la trama e qualche piccola curiosità su 'Non ci resta che piangere', film diretto da Roberto Benigni e Massimo Troisi.

Si intitola Non ci resta che piangere ed è una commedia, distribuita nelle sale cinematografiche a partire dal 21 dicembre 1984, diretta da Roberto Benigni e Massimo Troisi e che verrà trasmesso domenica 12 aprile 2020 in prima serata alle ore 21.20 su Canale 5. Vi sveliamo il cast, la trama e qualche piccola curiosità su questo film.

Non ci resta che piangere: il cast

Nel cast del film Non ci resta che piangere troviamo la presenza dei seguenti attori: Massimo Troisi, Roberto Benigni, Iris Peynado, Amanda Sandrelli, Carlo Monni, Elisabetta Pozzi, Galliano Mariani, Jole Silvani, Fiorenzo Serra, Nicola Morelli, Loris Bazzocchi, Joan Peter Boom, Paolo Bonacelli, Mario Diano, Livia Venturini. 

Non ci resta che piangere: la trama

Saverio e Mario sono, rispettivamente, un insegnante e un bidello che hanno un’amicizia che dura da anni. I due si ritrovano fermi a un passaggio a livello, sito in Toscana: l’attesa è snervante e Saverio pensa alla sorella che si è lasciata con il suo fidanzato americano e che, per questo, è molto depressa.

Pertanto, i due decidono di incamminarsi su un sentiero principale ma la macchina inizia a fare i capricci e, per questo, sono costretti a soggiornare in una locanda che hanno trovato su strada. E, al mattino dopo, si ritrovano nella Toscana del XV secolo

Non ci resta che piangere: qualche curiosità sul film

Il titolo del film prende spunto da una poesia di Francesco Petrarca che Roberto Benigni stava leggendo a Massimo Troisi nella speranza di trovare un titolo convincente per il film.

Arrivato alla frase, l’attore napoletano stoppò l’amico e gli disse che quello era il titolo perfetto. Per elaborare la storia - e sceglierne l’ambientazione, i due si ritirarono per un mese a Cortina d’Ampezzo e in Val D’Orcia.

Molti dialoghi presenti nel film e diverse scene sono basate sull’improvvisazione. Non c’era un copione predefinito, solo pochi appunti che definivano le sequenze.

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