Robert Richardson, il direttore alla fotografia di Once Upon a Time in Holliwood, ha parlato dell'attesissimo nono film di Quentin Tarantino
Tra le pellicole più attese nel 2019 nelle sale cinematografiche c'è, senza dubbio, Once Upon a Time in Hollywood, il nono (e forse penultimo) film diretto da Quentin Tarantino. Della pellicola si conoscono già diversi particolari: è ambientato nella Los Angeles del 1969, il protagonista è un attore di serie TV che cerca di sfondare anche nel mondo del cinema e l'omicidio di Sharon Tate farà da sfondo all'intera vicenda. Ora, però, è possibile sapere qualche particolare in più su Once Upon a Time in Hollywood grazie a un'intervista rilasciata dal direttore alla fotografia, Robert Richardson.
Once Upon a Time in Hollywood: il cast e la trama raccontati da Robert Richardson
A Collider, Robert Richardson ha innanzitutto parlato del cast del film: "È bellissimo. Lavorare con Leonardo DiCaprio e Brad Pitt insieme, sono come delle versioni contemporanee di Butch Cassidy e Sundance Kid. Sono due grandi star, molto talentuose. Anche Margot Robbie è fenomenale, ed è meraviglioso stare sul set con lei".
Il direttore alla fotografia di Once Upon a Time in Hollywood ha poi così descritto il film: "È difficile da descrivere perché stiamo ancora lavorando al film, ma oscilla tra divertente, serio e inquietante. È giocoso. Non è facile descriverlo, ma c'è molto Quentin Tarantino. C'è Al Pacino, quindi ci sono dei monologhi strepitosi, ma ci sono anche sequenze più piccole, molto notevoli. Sarà un film davvero unico".
Once Upon a Time in Hollywood: Roberto Richardson parla del film
Roberto Richardson ha lavorato con Quentin Tarantino anche in The Hateful Eight, il direttore alla fotografia ha quindi spiegato anche le differenze a livello tecnico tra i due film: "Questo è 35mm anamorfico, non abbiamo usato il 70 principalmente per questioni di budget".
"Ci sono qualcosa come cento luoghi di riprese e bisognava risparmiare in un modo o nell'altro - ha poi aggiunto - il costo aggiuntivo del 70mm è notevole, e ha anche delle limitazioni come l'impossibilità di usare lo zoom. Quentin voleva degli zoom, perciò abbiamo optato per il 35 anamorfico".
Fonte foto di copertina: https://twitter.com/alisonmartino/