Philadelphia di Jonathan Demme, un regista eclettico da riscoprire

Philadelphia di Jonathan Demme fu il trampolino di lancio per Tom Hanks e la prima grande produzione che affrontò il tema AIDS

Philadelphia di Jonathan Demme è entrato nella storia anche come primo film che, perlomeno nel panorama delle grandi produzioni, affrontò il tema dell'AIDS, che nel 1993, anno di uscita, era una delle tematiche sociali più scottanti. Non è però l'unico motivo per il quale il film è entrato nella storia e merita di essere ricordato; è per esempio l'opera che lanciò Tom Hanks e che gli valse il primo Oscar, ha una colonna sonora quasi memorabile che in Streets of Philadelphia di Bruce Springsteen ha trovato il brano più rappresentativo ed è stato diretto da Jonathan Demme, importante regista a suo agio con svariati generi. Accanto a Tom hanks, nel cast figurano Denzel Washington, Antonio Banderas, Jason Robards e Mary Steenburgen. Philadelphia verrà trasmesso su il 24 gennaio 2018 su Cine Sony alle ore 21.

Philadelphia, la trama

Andrew (Tom Hanks) e Joseph (Denzel Washington) sono due avvocati, il primo affermato e il secondo che più che altro si arrabatta. Il primo è gay e convive con il suo compagno (Antonio Banderas). I due si fronteggiano in un'importante causa, vinta da Andrew; a seguito della vittoria gli viene affidato dalla multinazionale Highline.

intanto Andrew mostra i segni dell'AIDS che lo ha colpito. Notata la cosa i soci dell'azienda per la quale sta lavorando, non tollerando di avere un omosessuale in organico, lo licenziano con una motivazione ufficiosa e con un pretesto. Il protagonista intuisce il vero motivo del licenziamento e decide di farsi giustizia e di portare fino in fondo la storia in tribunale, facendosi rappresentare da Joseph, il quale così affronta anche i propri pregiudizi. Il film segue le vicende processuali parallelamente all'evolversi dele condizioni di salute del protagonista.

Jonathan Demme

Jonhatan Demme era reduce dall'enorme successo dell'horror/thriller Il silenzio degli innocenti, il suo film più conosciuto e probabilmente anche il più riuscito. Dopo Philadelphia il regista abbandonò il grande schermo per quasi dieci anni, tornando nel nuovo secolo, quando alternerà documentari (per esempio, il premio Oscat The agronomist) e film di finzione, tra i quali va ricordato almeno l'intenso ritratto femminile girato secondo i canoni del "cinema verità" di Rachel sta per sposarsi (2008).

Negli anni ottanta invece Demme aveva realizzato due delle commedie più allegre, scatenate e ironiche del decennio, entrambe con protagoniste donne fuori dagli schemi; Qualcosa di travolgente (1986), la migliore, e Una vedova allegra ma non troppo (1988), oltre ad avere già fatto parlare di sé nel 1979 con il thriller hitchcockiano Il segno degli Hannah. Una carriera eclettica in cui il regista, scomparso lo scorso aprile, ha dimostrato di saperci fare con più generi e con differenti tipi di film

Tom Hanks

Philadelphia fu invece il trampolino di lancio definitivo per il protagonista Tom Hanks, che vinse l'Oscar, l'Orso d'argento per il miglior attore al festival di Berlino e il Golden Globe. Un'altra statuetta fu vinta dalla celebre canzone Streets of Philadelphia di Bruce Springsteen.