Nel documentario 'Phoenix Rising' - che arriva al Sundance - Evan Rachel Wood ripercorre la storia degli abusi presumibilmente subiti da Marilyn Manson.
Evan Rachel Wood prenderà parte al prossimo documentario della regista Amy Berg, intitolato Phoenix Rising, che sarà presente nella scaletta del Sundance Film Festival 2022. Come riportato da Variety, il film documenterà l'inizio della carriera di attrice della Wood, così come la sua decisione di denunciare gli abusi subiti dal suo ex Marilyn Manson, ora accusato di aggressione sessuale, cattiva condotta e stupro da parte di più donne.
Phoenix Rising: il documentario con Evan Rachel Wood sugli abusi di Marilyn Manson
In Phoenix Rising, documentario diretto da Amy Berg, Evan Rachel Wood racconterà la storia di abusi subiti da Marilyn Manson, secondo quanto lei stessa attrice ha denunciato un anno fa sui social. Ecco quanto riferisce la regista del progetto:
L'intenzione non era quella di fare un film su Marilyn Manson, piuttosto una specie di storia alla Erin Brockovich. L'idea era quella di realizzare un racconto che offrisse forza e speranza, qualcosa che permettesse alle donne che hanno subito abusi di affrontare quella situazione.
Ea aggiunge: "Ma, poi, Evan ha deciso di denunciare pubblicamente Manson e, allora, tutto è cambiato. Phoenix Rising è un ritratto molto intimo di Evan, che con me si è davvero aperta totalmente".
Il progetto diviso in due parti
Il documentario sarà diviso in due parti, la prima delle quali farà il suo debutto al Sundance e, in seguito, arriverà su HBO. La Berg sta ancora lavorando alla seconda parte, che pare seguirà, nel dettaglio, la storia della Wood dopo le pubbliche accuse contro Manson.
A dicembre, i documenti del tribunale relativi a una battaglia per la custodia con l'ex marito di Wood, Jamie Bell, mostrano che la Wood ha ulteriormente accusato Manson di aver minacciato suo figlio di otto anni: parole che vanno ad aggiungersi alle accuse che presentò contro il cantante nel febbraio 2021. Manson ha negato tutte le affermazioni dell'attrice, definendole "orribili distorsioni della realtà".