La Pazza Gioia: il premio Suso Cecchi D'amico 2017 alla sceneggiatura va a Paolo Virzì e Francesca Archibugi

Il duo sarà premiato il 21 luglio alla Limonaia del Castello Pasquini di Castioglioncello.

Il premio Suso Cecchi D'Amico 2017 sarà assegnato a Paolo Virzì e Francesca Archibugi, un riconoscimento che arriva grazie alla sceneggiatura del loro ultimo film La Pazza Gioia, uscito nel 2016 e vincitore di 5 David di Donatello e 5 Nastri d'argento.

La Pazza Gioia: un film nato sul set

Il soggetto del film ha preso vita sul set di un altro film di Paolo Virzì, Il Capitale Umano. Il regista livornese stava girando una scena con Fabrizio Bentivoglio e Fabrizio Gifuni e durante le riprese ha cominciato a osservare la moglie Micaela Ramazzotti, incinta della loro seconda genita, camminare a passi lenti mano nella mano con Valeria Bruni Tedeschi. Da quell'immagine l'idea dei personaggi principali, poi di tutta la vicenda di Beatrice Morandini Valdirana (Valeria Bruni Tedeschi) e della sua vita che si intreccerà con quella della giovane Donatella (Micaela Ramazzotti). «Ecco, i due personaggi sono nati lì in quella immagine che avrei voluto inseguire con la macchina da presa», ha dichiarato Virzì. E dalla bozza inizale del regista è nata successivamente la sceneggiatura, scritta proprio in collaborazione con l'amica Francesca Archibugi, che già in precedenza aveva trattato la tematica del disturbo mentale nel film Il Grande Cocomero. La storia de La Pazza Gioia è infatti ambientata a Villa Biondi, una comunità per donne affette da problemi mentali, dove Beatrice e Donatella si incontrano. E da lì nascerà un inaspettato rapporto di amicizia. 

Ovosodo: un libro in occasione del ventennale

In occasione della premiazione si festeggierà anche il ventennale di Ovosodo, film di Virzì uscito proprio nel 1997 e sul quale la casa editrice Erasmo di Livorno, in occasione della ricorrenza, pubblicherà alcuni studi sulle diverse sceneggiature realizzate dal titolo Ovosodo di Virzì, Bruni e Scarpelli, a cura di Massimo Ghirlanda e Federico Govoni. Dalle analisi emerge proprio la continuità fra Virzì e il suo maestro Furio Scalpelli, sopratutto tutte le numerose influenze sociali, politiche e artistiche, ma allo stesso tempo il libro è anche un tentativo di ripercorrere e ricostruire l'identità della commedia italiana, cercando di coglierne i principali tratti, l'umorismo, il sotto testo politico, ma anche il confronto con quelli che sono stati i grandi modelli del romanzo di formazione, come ad esempio Charles Dickens.

Dopo la cerimonia di premiazione alla Limonaia, La Pazza Gioia verrà proiettato in presenza dei due autori.

Fonte foto di copertina: https://www.facebook.com/lapazzagioia/