Dalla Cineteca di Gerusalemme, Quentin Tarantino parla del suo futuro e della sua carierà da regista
Quentin Tarantino ha parlato. E lo ha fatto a lungo, nell'affolata sala della Cineteca di Gerusalemme, per presentare al pubblico Pulp Fiction e chiacchierare sulla sua carriera, sulle sue relazioni con gli attori e sui progetti che sta attualmente portando avanti. Il regista, che è stato oggetto di un omaggio durante la cerimonia di apertura del Festivale il 7 luglio, si è lasciato andare a un commento ampio e ricco del suo solito umorismo.
E ovviamente la discussione non poteva non finire sul suo intento dichiarato di dirigere non più di 10 film. Mi sto preparando per fermarmi a 10. Quindi ce ne saranno solo più 2. Anche se avessi 75 anni, anche se avessi quest'altra storia da raccontare, sarebbe come un lavoro a se stante. I 10 film sarebbero là e questo è tutto. Quello che magari farò da vecchi non sarà messo sulla stessa mensola degli altri 10. Così non li contaminerà.
Del resto, anche in passato Quentin Tarantino aveva spiegato che anche dopo l'uscita del fatidico decimo film non avrebbe affatto smesso di lavorare. Lo aveva espressamente dichiarato in un'intervista a The Hollywood Reporter.
Probabilmente farò soltanto 10 films, così sto già pianificando cosa fare dopo aver raggiunto quella cifra avrebbe dichiarato Tarantino. Ecco perché li sto contanto. Ne ho nacora due da fare e a un certo punto voglio fermarmi. Quello che voglio fare è semplicemente scrivere romanzo, scrivere e dirigire pezzi teatrali. Vorrei, per esempio, sviluppare un adattamento teatrale di The Hateful Eight, perché mi piace l'idea che altri attori possano interpretare i miei personaggi e sono curioso di vedere cosa accadrà. Quest le parole del regista.
Durante la conferenza, inoltre, Tarantino ha spiegato la sua ossessione per i dialoghi; ha parlato dei riferimenti e delle citazioni che arricchiscono sempre i suoi lavori; del suo ruolo all'interno della trouppe; del rapporto della critica con i suoi film; e di molto altro ancora. Potete leggere l'intervista completa su Variety.