Il regista, intervistato da Boxing Scene, rivela i suoi cinque cult movie sul mondo del pugilato
Date retta a Quentin Tarantino: non c'è modo migliore per affrontare la quarantena e l'isolamento forzato causati dalla pandemia da Covid-19 che passare all'attacco e prendere a cazzotti il virus. Come? Con una bella scorpacciata di film sul mondo del pugilato. Il regista di Torrance ha rivelato quali sono i suoi cinque preferiti in un'intervista concessa al sito specializzato Boxing Scene.
Quentin Tarantino, film di boxe contro il virus
Tarantino spiega che il cinema pugilistico lo appassiona sin da giovanissimo, quando divorava film su film tra casa e videonoleggio nel quale lavorava.
La Top 5 riportata da Boxing Scene include degli autentici cult. Al primo posto non può che esserci Rocky, il film che ha consacrato lo Stallone italiano Balboa, alter ego di Sylvester Stallone.
Tarantino è stregato da "l'uomo di umili origini che ottiene la fama grazie a un cuore puro, la storia d'amore dietro alla sua ascesa in un finale super emozionale. E l'azione in un combattimento degno dei migliori eventi di boxe nella storia".
Seconda e terza posizione sono occupate da Million Dollar Baby di Clint Eastwood, l'ascesa e caduta della pugile Maggie di Hilary Swank, e da The Fighter di David O. Russell: del primo Tarantino apprezza la protagonista e un grande Morgan Freeman, del secondo ne ama la performance "quasi perfetta" di Christian Bale e la regia ruvida e realistica.
Quentin Tarantino, filmografia da ring consigliata
Il quarto film di boxe suggerito dal regista di Pulp Fiction è Cinderella Man di Ron Howard, un'altra storia vera: quella di James J. Braddock, interpretato da Russell Crowe. "Non ha avuto recensioni entusiasmanti – commenta Tarantino – ed è stato criticato per la caratterizzazione del personaggio di Max Baer, ma resta uno dei più emozionanti racconti di pugilato sul grande schermo".
L'ultimo consiglio di Quentin non può che essere Toro scatenato di Martin Scorsese, con Robert De Niro nei panni di Jack La Motta. Qui Tarantino si spinge oltre il genere pugilistico e ammette che siamo al cospetto di "uno dei più grandi film di tutti i tempi e il miglior film sportivo mai realizzato".
Foto interna: MGM