Dopo le voci circolate su un suo Star Trek, definito "un Pulp Fiction nello spazio", il regista chiude la porta ai blockbuster
In tour negli Stati Uniti per presentare il suo libro Cinema Speculation, Quentin Tarantino torna a parlare del suo futuro dietro la macchina da presa. C'era una volta a... Hollywood è stato il suo nono film e il regista ha più volte espresso il proposito di fermarsi a quota dieci. Manca ancora un titolo prima di "andare in pensione", ma se c'è qualcosa che Tarantino sicuramente non farà è un film di supereroi.
Quentin Tarantino: prossimo film non sarà cinecomic Marvel
È ormai da qualche anno che si vocifera di uno Star Trek di Tarantino, definito "un Pulp Fiction nello spazio". Il "gangster movie spaziale", avviato insieme allo sceneggiatore Mark L. Smith e ispirato all'episodio A Piece of the Action (Chicago anni 20) della serie classica, è tramontato quando il regista ha abbandonato il progetto e Paramount e Bad Robot di J. J. Abrams si sono concentrati sul quarto capitolo del franchise reboot, affidato a Matt Shakman, il regista di WandaVision.
Parlando con il Los Angeles Times, il regista di Le iene e Bastardi senza gloria ha escluso dalla prospettiva un cinecomic che sia Marvel o del DC Universe. Secondo Tarantino, questi blockbuster stanno "strangolando" il cinema come fecero i musical degli studios negli anni Sessanta.
Per fare queste cose devi essere un lavoratore dipendente. E io non sono quel tipo di regista. Inoltre non sto cercando un lavoro.
Quentin Tarantino, film "perfetti" western e horror
Nel libro Cinema Speculation, pubblicato da Harper Collins, Tarantino definisce il cult dell'horror slasher Non aprite quella porta di Tobe Hooper uno dei pochi film "perfetti" di Hollywood. Ospite al talk show di Jimmy Kimmel, il regista ha fornito un elenco di altri sei titoli perfetti e "inattaccabili" tra commedie, western e sci-fi.
La sua Top 7 è completata da Il mucchio selvaggio (1969) di Sam Peckinpah, L'esorcista (1973) di William Friedkin, Lo squalo (1975) di Steven Spielberg, Io e Annie (1977) di Woody Allen, Frankenstein Junior (1974) di Mel Brooks e Ritorno al futuro (1985) di Robert Zemeckis. "Non sono molti, e questo dimostra quanto l'arte cinematografica sia complessa", ha chiosato Tarantino.