La recensione di Kong: Skull Island diretta da Jordan Vogt-Roberts e interpretata da Tom Hiddleston e Brie Larson
Un gruppo eterogeneo di scienziati, soldati ed esploratori si avventura nelle profondità di una mitica e sperduta isola del Pacifico, tanto pericolosa quanto affascinante. Al di là di ogni loro aspettativa, la squadra procede inconsapevole di entrare nel dominio del potente Kong, innescando la battaglia finale tra uomo e natura. Nel momento in cui la loro missione di scoperta diventa una lotta per la sopravvivenza, dovranno combattere per sfuggire da un Paradiso primordiale dove gli uomini non sono contemplati. Questa la trama di Kong: Skull Island, il film diretto dal regista Jordan Vogt-Roberts che uscirà nelle sale italiane il 9 marzo 2017 e vede tra i suoi interpreti Tom Hiddleston, Brie Larson, Samuel L. Jackson, John Goodman e John C. Reilly.
La recensione di Kong: Skull Island con Tom Hiddleston
Ci aspettavamo grandi cose da Kong: Skull Island, ma il risultato finale è stato a dir poco deludente non solo dal punto di visto emozionale, ma anche da quello relativo alla sceneggiatura che riprende dinamiche e dialoghi poco accattivanti. Partiamo subito col dire che il vero protagonista della storia è l’isola. Un luogo dove nulla è come sembra e ogni elemento, anche un albero o una canna di bambù, nasconde in sé qualcosa di terrificante, pronto ad annientare chiunque si metta in mezzo al suo cammino. Meritevoli di lode sono gli effetti speciali che rendono al meglio gli scontri diretti tra umani e mostri e tra bestie e altre creature presenti nel progetto. Inutile dire che si assisterà a scene di una violenza travolgente che potrebbe lasciare senza fiato lo spettatore e uno dei meriti della pellicola di Jordan Vogt-Roberts è proprio quello di essere stata in grado di creare una buona dose di suspance nel pubblico in sala.
Ottimo anche l’impatto con un mondo senza scrupoli, messo in risalto da inquadrature in primo piano e totali che delineano bene tutte le caratteristiche fisiche dei personaggi coinvolti. Si nota inoltre una grande attenzione al dettaglio, soprattutto nelle riprese volte a mostrare l’ambiente in cui si svolge l’intera storia. Deludono invece i dialoghi scialbi, banali e privi di quella creatività che dovrebbe essere all’ordine del giorno in una pellicola di questo tipo. Kong: Skull Island risente anche dal lato dell’interpretazione, in quanto i protagonisti - a partire da Tom Hiddleston - sono poco espressivi e non riescono a suscitare grandi emozioni nel pubblico, anche quando le scene mostrate dovrebbero essere di grande impatto emotivo.