La recensione di Gold - La grande truffa con Matthew McConaughey e Bryce Dallas Howard

Abbiamo visto in anteprima Gold, il film basato su una storia vera interpretato da Matthew McConaughey. La nostra recensione

Gold è la storia dello scandalo in cui fu coinvolta la Bre-X Minerals Ltd. fondata da David Walsh. Su consiglio del geologo John Felderhof, Walsh comprò un terreno nella giungla del Borneo in Indonesia, vicino al fiume Busang, per estrarre un deposito d’oro. Inizialmente si stimò la presenza di circa 2 milioni d’oro all’oncia. Nel 1995 la stima raggiunse i 30 milioni, 60 nel 1996 e 70 nel 1997. Di conseguenza le azioni della compagnia raggiunsero un prezzo record e una capitalizzazione di mercato di 4,4 miliardi di dollari americani, che oggi al netto dell’inflazione corrisponderebbero a 6,5 miliardi. Quando fu scoperto che i campioni trovati erano in realtà stati coperti con della polvere d’oro e tutti i dati erano una frode, la compagnia andò in bancarotta (sempre nel 1997).

La recensione di Gold

Questa la trama di Gold, la pellicola diretta da Stephen Gaghan e interpretata da un Matthew McConaughey con la pancetta e Bryce Dallas Howard. Tratto da una storia vera, il film è caratterizzato da un andamento lento ma incisivo, determinante per spiegare la storia nei particolari e renderla più intrigante agli occhi del pubblico. D’altra parte, però, la sceneggiatura presenta dei buchi nella trama, anche se lievi. Colpisce invece la struttura della pellicola, che si avvale di stacchi netti tra presente (la stanza d’albergo in cui alloggia) e passato (quando vengono mostrati i fatti accaduti prima della bancarotta), il tutto raccontato dalla voce talvolta fuoricampo di Walsh (McConaughey). 

Non che sia un elemento originale, però in Gold non dispiace affatto. Magistrale l’interpretazione di Matthew McConaughey, che ha dato vita a un personaggio di grande spessore e capace di sprigionare empatia. Questo grazie all’innata espressività dell’interprete e alla sua capacità di destreggiarsi tra i ruoli più disparati. Noterete, infatti, che risulta credibile sia nei momenti di estrema felicità, sia in quelli di forte drammaticità. Ciò è anche merito dei dialoghi diretti, talvolta un po’ ‘terra a terra’ e volgari, ma carichi di forza. Non deludono inoltre la colonna sonora, caratterizzata da musiche suggestive e adatte al periodo in cui si sono verificati i fatti, e i costumi tipici di quel tempo.